• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31397

+++ Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità dopo la pausa estiva +++  

IL DANNO MORALE NON E’ SEMPRE QUANTIFICABILE

IL DANNO MORALE NON E’ SEMPRE QUANTIFICABILE
Il Tribunale Civile di Milano ha riconosciuto la colpa professionale. Sbagliato dunque parlare di impunità. Per l'ANMVI, che ha diffuso un comunicato stampa sull'argomento, la sentenza della Cassazione a cui si è rifatto il Giudice per il decesso di un husky, pone la questione della quantificazione del danno morale. L'ANMVI commenta la decisione del Tribunale Civile di Milano che non ha riconosciuto il danno morale al proprietario di un cane facendo innanzitutto notare che la sentenza riconosce la responsabilità dei medici veterinari curanti e non è quindi esatto affermare che la negligenza professionale rimanga impunita o che non esista nel vigente ordinamento, deontologico e normativo, la possibilità per il proprietario di ottenere soddisfazione dalla giustizia nei confronti di comportamenti professionali di comprovata responsabilità.

Quanto al danno morale, la decisione del Giudice va messa in stretta relazione alla sentenza della Cassazione Civile del 21 giugno 2007. "In quella sentenza si pone un problema di quantificazione del danno morale- dichiara Marco Melosi, Vice Presidente dell'ANMVI. "La giurisprudenza afferma che l'apprezzamento del danno e quindi la quantificazione di una somma risarcitoria - continua Melosi- non possono essere arbitrari e generici, diversamente si confonde con un valore mercantile quello che si pretendeva di difendere come valore esistenziale".

L'ANMVI approfondirà con i propri uffici legali la sentenza del Tribunale Civile di Milano.