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CRISI, ANMVI: I COSTI DELL’ECM SONO INSOSTENIBILI

CRISI, ANMVI: I COSTI DELL’ECM SONO INSOSTENIBILI
Di fronte alla pesante crisi economica delle professioni e del settore veterinario in particolare, l'ANMVI ha scritto al Ministro della Salute sollecitando una revisione del sistema ECM sotto il profilo dei costi a carico dei liberi professionisti. Adeguamenti necessari anche dal punto di vista dell'impegno richiesto ai professionisti privati della sanità. L'ANMVI ha trasmesso una nota al Ministro della Salute, Ferruccio Fazio, sollecitando una revisione del sistema ECM sotto il profilo dei costi a carico dei liberi professionisti e ricordando la necessità di adeguamenti specifici anche dal punto di vista dell'impegno richiesto ai professionisti privati della sanità.

La crisi economica che sta investendo il Paese e il settore delle libere professioni- riconosciuta dalla stessa Agenzia delle Entrate e dal Ministero delle Finanze che hanno opportunamente inserito correttivi agli Studi di Settore per sterilizzare gli effetti del calo dei redditi - impone anche una riflessione sulla sostenibilità economica del sistema ECM e sugli oneri a carico dei liberi professionisti.

Nel disciplinare l'aggiornamento permanente, il Ministero della Salute non può trascurare il profondo disagio occupazionale della professione veterinaria ed in particolare dei giovani veterinari, che l'ANMVI suggerisce di esentare da ogni obbligo di frequenza del sistema ECM per almeno 5 anni: non si può chiedere di sopportare costi a chi non ha reddito. D'altra parte i dati dell'ENPAV dell'ultimo anno ribadiscono una situazione di forte crisi del settore con una redditività dei liberi professionisti sostanzialmente stabile a 15mila euro all'anno e migliaia di giovani veterinari a reddito zero anche dopo anni dalla laurea.

La nota dell'ANMVI ricorda al Ministro alcuni impegni già garantiti dal Ministero della Salute in questi anni di sperimentazione del sistema e ufficializzati negli ultimi Accordi Stato Regioni (2007 e 2009), per rendere l'ECM più adeguato al mondo libero professionale:

-recupero fiscale di tutti i costi sostenuti dal libero professionista per l'ECM
-riduzione dei crediti previsti per i liberi professionisti. Non più di trenta all'anno
-revisione degli obiettivi ECM, oggi limitati sostanzialmente alla medicina pubblica

Si tratta di impegni che a parere dell'ANMVI sono rimasti a livello di intenti, con il risultato di aver rafforzato la presunzione d'obbligo per i liberi professionisti al conseguimento dei crediti ECM, lasciando nella più assoluta indeterminatezza le agevolazioni promesse agli operatori privati.

Senza un adeguato intervento, che ANMVI sta sollecitando anche tramite l'Area Sanitaria di Confprofessioni, la situazione per i liberi professionisti rimane vessatoria ed iniqua. Pertanto, senza le modifiche più volte garantite, l'ANMVI continuerà a ritenere che il sistema ECM non possa coinvolgere anche i liberi professionisti escludendoli di fatto da ogni relativo obbligo.