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SALMONELLA, PIANO NAZIONALE DI CONTROLLO

SALMONELLA, PIANO NAZIONALE DI CONTROLLO
E' resa obbligatoria su tutto il territorio nazionale l'esecuzione del piano di controllo di salmonella enteritidis e typhimurium nei gruppi di tacchini da riproduzione e da ingrasso. Il decreto 19 febbraio 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 giugno, persegue l'obiettivo comunitario di una riduzione della percentuale massima all'1%. E' resa obbligatoria su tutto il territorio nazionale l'esecuzione del Piano di controllo di salmonella enteritidis e typhimurium nei gruppi di tacchini da riproduzione e da ingrasso. Il decreto 19 febbraio 2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 giugno, dettaglia le condizioni e le modalità di abbattimento.

Il Piano è stato approvato dalla Commissione europea e resterà valido con durata triennale, fino al 31 dicembre 2012. Lo scopo è di ridurre la prevalenza di infezione all'1% nel corso dei tre anni di applicazione del Piano, secondo quanto stabilito dal Regolamento 584/2008, che stabilisce anche lo schema di monitoraggio, i campionamenti da eseguirsi in autocontrollo e i controlli ufficiali presso l'allevamento. Il Piano fissa le misure di controllo in caso di isolamento di salmonella enteritidis e typhimurium e stabilisce lo svolgimento di una indagine epidemiologica in caso di isolamento di altri sierotipi.

Le Regioni provvedono a registrare nel sistema informativo, con frequenza almeno trimestrale, i dati relativi ai singoli controlli. La registrazione deve essere completata entro il 15 marzo di ogni anno. Gli istituti zooprofilattici sperimentali comunicano tempestivamente all'azienda sanitaria locale, alla regione e al Ministero della salute gli esiti positivi di tutti gli esami di laboratorio da essi effettuati nel corso dell'espletamento delle attivita' del piano.

Le infezioni da salmonella rappresentano in Italia, come negli altri Paesi industrializzati, una delle principali cause di malattia a trasmissione alimentare nell'uomo e gli alimenti di origine avicola vengono ascritti fra le principali cause di infezione. In Italia la prevalenza di salmonella enteritidis e typhimurium è pari a 6,1% nei gruppi di tacchini da ingrasso (contro il dato europeo del 3,8%) e pari a 8,3% in quelli da riproduzione (dato europeo: 1,7%). L'obiettivo comunitario è di una riduzione della percentuale massima all'1%.

Il Piano si basa su campionamento, abbattimento dei capi positivi, macellazione dei capi positivi, distruzione o trattamento termico delle uova prodotte di gruppi positivi, vaccinazione esclusivamente per i tacchini da riproduzione, ottimizzazione delle misure di biosicurezza. L'uso di antibiotici è vietato, fatti salvi i casi eccezionali ammessi dal Regolamento CE 1177/2006.

Secondo i dati registrati nella banca dati nazionale, a settembre del 2008, la consistenza complessiva del patrimonio nazionale era di 48 allevamenti di tacchini riproduttori (Emilia Romagna, Friuli, Toscana, Umbria e Veneto) e 862 allevamenti di tacchini da carne (oltre alle Regioni citate: Lazio, Lombardia, Piemonte, Trentino Alto Adige).