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FALSA CHIANINA, I VETERINARI SMENTISCONO

FALSA CHIANINA, I VETERINARI SMENTISCONO
Sarebbero 440 i certificati attribuiti a veterinari e professionisti che, interrogati, hanno smentito di aver mai effettuato tali attivita'. Denunciati alla Procura della Repubblica 91 allevatori, individuati come responsabili della falsificazione dei certificati e della commercializzazione dei bovini dichiarati come appartenenti alla razza chianina. Falsi quadri d'autore, borse copiate da quelle delle case di moda piu' in voga e ora anche i bovini meticci spacciati per purosangue. I Carabinieri del Nas di Perugia hanno scoperto una banda di allevatori che vendeva capi di bestiame 'contraffatti'. Mucche e vitelli 'nobilitati' con falsi certificati alla razza chianina, la piu' pregiata e anche la piu' costosa. I militari hanno denunciato alla magistratura 91 persone. La rete di allevatori era diffusa in tutta Italia e secondo le indagini ha commercializzato ben 440 capi.

L'indagine, durata piu' di quattro mesi, era iniziata da alcuni accertamenti effettuati presso il 'Consorzio produttori carne bovina pregiata delle razze italiane' di Perugia, dove gli ispettori del Nucleo umbro hanno individuato certificati di inseminazione artificiale sospetti, attestanti l'inseminazione di fattrici meticcie con seme di tori chianini, procedura che conferisce al vitello nato l'appartenenza alla razza pregiata.

Un controllo a tappeto di tutti i certificati rinvenuti ha fatto emergere la falsita' di ben 440 di questi, attribuiti a veterinari e professionisti che, interrogati, hanno smentito di aver mai effettuato tali attivita'. L'indagine ha consentito di denunciare alla Procura della Repubblica ben 91 allevatori, individuati come responsabili della falsificazione dei certificati e della commercializzazione dei bovini che, falsamente dichiarati come appartenenti alla razza chianina, una volta macellati hanno consentito agli autori della frode un guadagno illecito pari a 2 milioni di euro, ai danni dei consumatori. Gia' nel 2007 i Carabinieri del NAS di Perugia avevano arrestato 15 tra allevatori e commercianti di bovini e deferito all'A.G. 442 allevatori per contraffazione, l'asportazione e la riapposizione di marchi auricolari, nonche' per commercializzazione di animali dichiarati falsamente appartenere a razze pregiate. (AGI)