• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31397

+++ Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità dopo la pausa estiva +++  

PROVE DI GESTIONE DI UNA CRISI ALIMENTARE

PROVE DI GESTIONE DI UNA CRISI ALIMENTARE
Sono in corso a Cremona le esercitazioni del training formativo organizzato da ANMVI International con la collaborazione Ministero della Salute. Ipotizzato uno scenario di contaminazione da fitosanitari. Collegamento on line con l'Unità di Crisi del Ministero della Salute. Borrello: replicheremo l'esperienza coinvolgendo Federalimentare. "Mio figlio ha mangiato quel prodotto ma un altro lotto... cosa devo fare? È pericoloso? Cosa potrebbe succedere? In caso di malessere a chi mi devo rivolgere?". Questa ipotetica telefonata può raggiungere le autorità sanitarie nel bel mezzo di una emergenza alimentare perfettamente gestita lungo tutta la catena e seguita, in parallelo, da stampa e TV. Come gestire l'allerta e far rientrare l'allarme?

Sono in corso a Cremona le esercitazioni del training formativo organizzato da ANMVI International, con la Regione Lombardia e la collaborazione dell'Unità di Crisi del Ministero della Salute. Dieci tavoli di esercitazione pratica e collegamento on line con Roma. Un test del sistema di allerta nazionale che ieri il Direttore Generale della Sicurezza Alimentare, Silvio Borrello, ha annunciato di voler replicare estendendolo alle unità di crisi degli altri Paesi europei e soprattutto coinvolgendo Federalimentare. Le aziende alimentari hanno un ruolo chiave, tecnico e operativo, quando si tratta disporre il ritiro cautelativo di un prodotto e nel contempo raggiungere il consumatore con informazioni equilibrate.

Alle odierne esercitazioni partecipano medici veterinari delle Regioni, di ASL, Sian, Ministero della Salute e NAS. Lo scenario di contaminazione alimentare ipotizzato dal training riguarda una miscela di fitosanitari e copre un arco temporale di tre settimane: le precipitazioni abbondanti fanno esondare il fiume e il proprietario dell'allevamento di trote "X" comunica alla ASL una elevata mortalità dei soggetti;seguono campionamenti da parte della ASL e rapporti di prova degli IZS i cui risultati mettono in luce valori molto elevati di sostanze tossiche impiegate nelle coltivazioni. Si attiva l'allerta nazionale.

L'allevamento "X" rifornisce diverse piattaforme alimentari in varie regioni italiane, il mercato ittico e alcuni ristoranti della zona, pertanto si passa alla rintracciabilità del prodotto e iniziano le procedure di ritiro e di richiamo precauzionale. Ma intanto anche la stampa si è mossa, il tg manda in onda un servizio sul richiamo di omogeneizzati a base di trote e verdure e arrivano le prime telefonate dei cittadini allarmati: il mio cane ha mangiato un pesce trovato morto lungo gli argini!!!! cosa può succedergli? è grave?? Che devo fare??" Inizia il recall, le associazioni dei consumatori diffondono comunicati stampa preoccupati e chiedono chiarimenti e in poco tempo sui titoli di giornale si affaccia la parola "scandalo".

Bartolomeo Griglio, Presidente AIVEMP e Chairman delle esercitazioni: "E' palpabile la motivazione di tutti noi nel mettere in pratica procedure tecnicamente corrette ed efficaci, ma al tempo stesso di far trasparire all'esterno, ai consumatori e ai media, l'efficacia della gestione, il controllo della situazione e soprattutto una percezione del rischio corretta e proporzionata alla situazione".

La simulazione richiederà molto lavoro e molta cautela nel gestire il rischio e la sua comunicazione, prima che l'Unità di crisi nazionale possa chiudere il caso e i telegiornali possano aprire i notiziari dicendo che l'allarme è cessato.