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IL VETERINARIO RESPONSABILE NEL CANILE

IL VETERINARIO RESPONSABILE NEL CANILE
Sarà presto riconfermato l'obbligo di nomina nei canili di un veterinario in veste di responsabile sanitario. Le novità in arrivo sono state anticipate dal Dirigente dell'Ufficio benessere animale del ministero della Salute al recente convegno organizzato a Cremona da ANMVI International. E' ferma volontà del Ministero della Salute di rendere obbligatoria la presenza nei canili "di un medico veterinario libero professionista come responsabile sanitario", una figura oggi non prevista dall'ordinamento nazionale e che era già stata introdotta da un'apposita ordinanza ministeriale poi sospesa dal Tar del Lazio per ragioni estranee agli aspetti veterinari. Ma intanto il veterinario responsabile del canile ha subito uno stop.

Al convegno sul benessere animale organizzato da ANMVI International, Rosalba Matassa dirigente dell'Ufficio VI della Direzione Generale di Sanità Animale, ha ribadito la determinazione del Ministero della Salute ad introdurre la figura del veterinario nei canili, attribuendogli ruoli e responsabilità precise. Per rendere obbligatoria questa figura, il Ministero della Salute sta nuovamente considerando lo strumento dell'ordinanza, ma anche quello del Ddl: è infatti all'esame dell'ufficio legislativo del Ministero il disegno di legge voluto dal Sottosegretario Francesca Martini per il riordino della legislazione sulla tutela animale. Attraverso la riforma della Legge 281, si vuole anche consolidare la presenza del veterinario responsabile nei canili.

Ma non solo. Rosalba Matassa ha anche accennato alla predisposizione di linee guida per la gestione dei canili che attribuiranno al veterinario responsabile precisi compiti dai trattamenti farmacologici alle sterilizzazioni. Le Linee Guida, attualmente in via di definizione, distingueranno con chiarezza fra canile sanitario e canile rifugio, dando rigore procedurale agli interventi da porre in atto e da documentare, dalla cattura all'accoglimento del randagio, passando per il suo accudimento fino all'auspicata adozione. "Il canile- ha dichiarato la dirigente ministeriale- non può essere considerato come un luogo di destinazione ultima, ma va visto come un passaggio verso il reinserimento nel gruppo familiare".

Gioca a questo proposito un ruolo fondamentale la prevenzione del randagismo e dell'abbandono, attraverso il controllo della popolazione animale che si traduce nella sterilizzazione e nel possesso responsabile. Un aspetto sul quale la Dirigente ministeriale ha insistito, richiamando il dovere etico del veterinario libero professionista a rendere consapevole il proprietario sulla scelta di far riprodurre o meno il proprio animale.