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PALIO DI FERRARA: NO AL “RICATTO” ANIMALISTA

PALIO DI FERRARA: NO AL “RICATTO” ANIMALISTA
Le associazioni animaliste di Ferrara hanno scritto al Prefetto e alle autorità cittadine chiedendo che le corse non si disputino più in piazza Ariostea. Reagisce il presidente dell'Ente Palio Vainer Merighi: "Da anni siamo impegnati in modo strenuo per garantire la sicurezza ed il rispetto degli animali e delle persone, ma adesso non possiamo più subire... ricatti di sorta".

E' già polemica sull'edizione 2010 del Palio di Ferrara, aperta sabato scorso alla Pinacoteca Nazionale. Il Presidente dell'Ente Palio Vainer MerighI, durante il proprio saluto alle autorità, ha parlato di una lettera che «le associazioni animaliste della città hanno inviato al Prefetto, ed alle istituzioni locali, tornando a chiedere che le corse non si disputino più in piazza Ariostea».

Merighi ha quindi aggiunto: «Da anni siamo impegnati in modo strenuo per garantire la sicurezza ed il rispetto degli animali e delle persone, ma adesso non possiamo più subire... ricatti di sorta!. «Dal 2006 abbiamo compiuto uno sforzo enorme, modificando i regolamenti, introducendo migliorie alla pista e controlli che per rigore e severità non hanno pari in Italia. Adesso però quello della pista è diventato un pretesto per mettere in discussione la manifestazione e per costringerci a spendere altri soldi in cose non utili».

Dal 1968, anno della prima edizione del Palio moderno, fino a oggi, nell'anello di piazza Ariostea hanno corso circa 630 cavalli. "In sole due occasioni - ha ricordato Merighi - si sono verificati incidenti che hanno purtroppo portato all'abbattimento di quattro animali. Oggi però la sicurezza è ai massimi livelli. Siamo disponibili a compiere ulteriori sforzi, ma così come noi rispettiamo l'importante funzione delle associazioni animaliste vogliamo da loro pari riconoscimento del nostro ruolo e pari dignità".

E' ora di dire basta, non ce la facciamo più - ha detto - perché ormai ogni occasione è buona per mettere in discussione il Palio". "Io dico - ha aggiunto - che le soluzioni che abbiamo adottato dopo gli incidenti del 2006, pista compresa, sono state fonte d'ispirazione per i regolamenti e le ordinanze successive emanate dalla Regione e in Italia.


Questa la proposta di Merighi: un confronto aperto con un Consiglio comunale dedicato alla manifestazione. Proposta sulla quale non si è espresso il sindaco Tiziano Tagliani, ch ha però dichiarato: "In una città ci sono diverse conflittualità - ha dichiarato Tagliani - ma idee e abitudini diverse non devono essere imposte. Il rispetto va dato a chi ha una visione diversa della manifestazione, ma questa iniziativa del Palio non si piega, sempre a patto che vi sia il pieno rispetto della legge e dei regolamenti".

«Siamo contrariati», sbotta Merighi. Che ha chiesto addirittura «un Consiglio comunale ‘aperto' e specifico sul Palio, per consentire un confronto approfondito e finalmente chiarificatore. Non pretendiamo pubblici encomi, vogliamo però pari dignità... ».