• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295

UN DDL PER I CONFIDI FRA I PROFESSIONISTI

UN DDL PER I CONFIDI FRA I PROFESSIONISTI
Confprofessioni sostiene l'iniziativa legislativa del Senatore Giuliano Barbolini che introduce misure in favore delle attività professionali. Accesso per i professionisti agli strumenti finanziari riconosciuti alle imprese. A cominciare dai confidi: attività di garanzia collettiva per accedere al credito. E' di iniziativa del Senatore Giuliano Barbolini (PDL) il disegno di legge Misure in favore delle attività professionali, finalizzato alla risoluzione di alcune "problematiche e diseconomie, che continuano a gravare sul mondo delle professioni". Confprofessioni sostiene questo disegno di legge, teso a "dare una opportunità di aiuto a tutti i professionisti, ancora oggi esclusi da ogni tipo di provvedimento di sostegno, come se la crisi non riguardasse anche coloro che esercitano attività in questo settore".

Il provvedimento intende, dunque, "ristabilire l'equità delle regole di mercato, consentendo anche ai professionisti di accedere agli strumenti contrattuali e finanziari già previsti per le imprese". Sono anche previste disposizioni per consentire una maggiore deducibilità delle spese di aggiornamento, "dal momento che l'ordinamento professionale giustamente ne sancisce l'obbligatorietà".

La proposta è finalizzata anche ad eliminare un'altra disparità. I professionisti oggi non possono beneficiare delle attività di garanzia collettiva svolte dai confidi. I confidi nascono come espressione delle associazioni di categoria nei comparti dell'industria, del commercio, dell'artigianato e dell'agricoltura, basandosi su principi di mutualità e solidarietà.
L'articolo 2 del Ddl (Confidi fra professionisti) colma questa lacuna e prevede strumenti di garanzia collettiva dei fidi per agevolare l'accesso ai finanziamenti, a breve medio e lungo termine, destinati allo sviluppo delle attività professionali.


Il Senatore Barbolini ritiene che "il mancato richiamo alle categorie professionali genera una sostanziale ed ingiustificata discriminazione tra imprese e lavoratori autonomi; in particolare penalizza pesantemente i giovani professionisti che vogliono iniziare l'attività in forma autonoma ed i piccoli studi che periodicamente devono adeguare le attrezzature software ed hardware della propria struttura. A causa dell'attuale formulazione della norma, i professionisti non hanno la possibilità né di costituire un proprio consorzio né di partecipare ad altri, vedendosi di fatto negato l'accesso al credito bancario alle stesse condizioni degli altri soggetti comparabili".

Allegati
pdf IL TESTO DEL DISEGNO DI LEGGE.pdf