Ma l'Agenzia delle Entrate non cambierà il proprio orientamento e continuerà ad utilizzare semplici elementi "indice" estrapolati dal redditometro, come appunto le autovetture e gli immobili, vale a dire "elementi denotanti una capacità contributiva significativamente superiore a quella espressa dai detti redditi dichiarati (ovviamente considerando l'eventuale esistenza di redditi di diversa natura)".
Sono questi elementi di conferma delle risultanze degli studi di settore validi tanto quanto le informazioni derivanti dall'attività economica (indicatori di coerenza, redditività a livello pluriennale, e così via).
Anzi, per il Fisco tale orientamento sta dando risultati "assai significativi, sia in termini di recupero di evasione pregressa, sia in termini di definizione degli accertamenti (quest'ultima certamente favorita dalla particolare "persuasività" degli elementi utilizzati per supportare le risultanze degli studi la cui efficacia viene immediatamente colta dagli stessi contribuenti interessati)".