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MENO STRESS A DOMICILIO? INTERVENTO DI ANMVI FRIULI

MENO STRESS A DOMICILIO? INTERVENTO DI ANMVI FRIULI
E' un luogo comune quello vuole l'animale meno stressabile se ha che fare con il medico veterinario nella casa in cui abita. La prestazione veterinaria domiciliare sugli animali da compagnia non può diventare la regola. Il Presidente di ANMVI Friuli replica all'articolo "Veterinario a domicilio per combattere lo stress di animali e proprietari". L'articolo del 14 marzo 2010 "Veterinario a domicilio per combattere lo stress di animali e proprietari"- " a firma di Manuela Boschian ha offerto al Presidente di ANMVI Friuli, Stefano Candotti, l'occasione per dare ai lettori del Messaggero Veneto qualche utile chiarimento sulla veterinaria domiciliare.

"E' questo un tema che sta particolarmente a cuore all'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani - scrive Candotti- e al quale stiamo dedicando ricerche e studi approfonditi per delimitare le prestazioni che possono essere rese all'animale  in condizioni di sicurezza e di buona pratica professionale".

La prestazione veterinaria domiciliare sugli animali da compagnia è vincolata a disposizioni deontologiche e di etica professionale che non consentono di farne una regola. Non si può pensare di assicurare una adeguata assistenza sanitaria al nostro animale da compagnia ricorrendo solo alle cure domiciliari.

"A domicilio non è infatti possibile prestare qualsiasi forma di assistenza e di intervento- chiarisce il Presidente di ANMVI Friuli- ma solo quelle prestazioni (ad esempio una visita di controllo o un richiamo vaccinale) che non richiedono l'impiego di strumenti diagnostici, attrezzature cliniche, dispositivi medici e farmaci che si rendono disponibili solo in una struttura veterinaria autorizzata ai sensi di legge".

In altre parole, a domicilio non possono che essere prestate cure a minor impatto d'invasività. A questo proposito va anche confutato il luogo comune che vuole l'animale meno stressabile se ha che fare con il medico veterinario nella casa in cui abita. Al contrario, intervenire sul territorio in cui l'animale vive "da padrone" può diventare controproducente e innescare reazioni di maggiore aggressività. In alcuni casi l'animale potrebbe addirittura sviluppare una reazione di sfiducia perché proprio nel luogo in cui si sente più sicuro e protetto è costretto a "subire" la prestazione.

"Un intervento di qualità sul paziente animale è sempre una circostanza "straordinaria" per l'animale - conclude il Collega- proprio per questo la medicina veterinaria ha sviluppato specifici accorgimenti di trattamento dell'animale presente in struttura, specie se ricoverato e ospedalizzato, in modo da garantirgli ogni accorgimento per il suo benessere".

In conclusione, la visita domiciliare è un servizio che può rendersi necessario "ma che non può diventare la regola specie se per la comodità del proprietario, si mette in secondo piano l'interesse del paziente animale".