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RENDIMENTI, LE CASSE SEGUANO IL CRITERIO PRUDENZIALE

RENDIMENTI, LE CASSE SEGUANO IL CRITERIO PRUDENZIALE
La previdenza privata dovrà adottare un criterio prudenziale nel valutare il rendimento del patrimonio. E quanto prevede la circolare esplicativa sui bilanci tecnici delle casse diffusa dal Ministero del Lavoro. Risolte alcune incertezze interpretative. Bilancio tecnico fissato al 30 novembre 2010. La circolare, emanata ieri dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali e firmata dal segretario generale Francesco Verbaro, fornisce indicazioni in merito alla redazione dei bilanci tecnici da parte delle casse e degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza.

«Questo testo è frutto di un lavoro condiviso - spiega Francesco Verbaro , è il primo prodotto di un nuovo metodo che stiamo adottando con le casse: affrontare gli aspetti critici confrontandoci con i diretti interessati. Durante gli incontri - prosegue Verbaro - è emersa la necessità di fare riferimento a parametri condivisi da utilizzare in maniera corretta per consentire una comparazione tra casse, una maggior trasparenza e controlli più facili».

Una novità accolta con sollievo dalle casse è la data entro cui trasmettere il bilancio tecnico: il 30 novembre 2010. Ci si aspetta- va, infatti, un invio entro fine ottobre, ma il ritardo nell'uscita della circolare (attesa a fine 2009) e l'introduzione di specifici parametri cui attenersi hanno portato il ministero a concedere un po' più di tempo.

Sono cinque i punti trattati dalla circolare: le modalità di redazione del bilancio, i criteri per lo sviluppo dei redditi nel bilancio redatto sulla base dei parametri standard, i criteri per la definizione del tasso di rendimento del patrimonio, i criteri per la definizione dei costi di gestione e, ultimo punto, le prestazioni non pensionistiche.

«Abbiamo chiarito i criteri da adottare per valutare e distinguere i costi digestione - spiega Verbaro - per rendere questa voce contabile più trasparente». Un'analoga strada è stata scelta in merito al tasso di rendimento del patrimonio: il tasso di redditività non deve superare il tasso d'interesse adottato per la proiezione del debito pubblico nel medio lungo periodo ma la circolare di ieri, alla luce della reale situazione dei mercati finanziari, invita ad «adottare un tasso di rendimento del patrimonio sensibilmente inferiore al limite massimo indicato».

Una necessità emersa durante i tavoli tecnici, dove se alcune casse avevano adottato criteri prudenziali altre si erano attenute a rendimenti alti anche se giustificati dall'andamento storico. Questo significa che se la media del tasso di rendimento del patrimonio è stata, fino a oggi, intorno al 4% (con un 2% di inflazione e un 2% di rendimento reale), alla luce della circolare, e in base a quanto è emerso durante gli incontri tra casse e tecnici del ministero del Lavoro e dell'Economia, un rendimento prudenziale dovrebbe essere intorno al 3% (2%di inflazione e 1%di rendimento reale).

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