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FARMACO, AISA: VETERINARIO FATTORE CHIAVE

FARMACO, AISA: VETERINARIO FATTORE CHIAVE
Differenze sostanziali con il farmaco umano anche a parità di principio attivo. Formulazione, concentrazione, eccipienti, posologia, assorbimento, somministrazione, gradimento. Un paziente non cooperativo come il paziente animale richiede studi e accorgimenti specifici. Fondamentale la farmacovigilanza. AISA: il veterinario è un "fattore chiave di un sistema complesso". La ricerca farmaceutica veterinaria si è notevolmente impegnata in termini di capitali e altre risorse, consentendo la produzione di farmaci sempre più evoluti, differenziati e specifici in grado di rispondere alla quasi totalità delle necessità del medico veterinario. L'attenzione all'argomento è talmente forte da essere anche oggetto di normative della Comunità europea che riconosce gli animali come esseri senzienti.

E' il punto di vista di AISA che ha pubblicato un approfondimento sulla specificità del farmaco veterinario. Pur avendo in comune tanti principi attivi, i due tipi di farmaco presentano infatti molte differenze sostanziali che vanno dalla formulazione e concentrazione di questi stessi principi attivi fino agli eccipienti e alla posologia, nel rispetto delle ovvie diversità di ogni specie animale e delle malattie caratteristiche.

Poiché diretto ad un paziente non cooperativo, il medicinale veterinario deve essere inoltre semplice da somministrare. Quindi, l'appetibilità ne è una caratteristica essenziale. Per raggiungere tale scopo, è fondamentale la scelta dell'eccipiente e dell'agente mascherante di ricopertura dei principi attivi per far risultare il farmaco quanto più possibile gradito al sensibile olfatto e gusto degli animali e per favorire l'assorbimento da parte del loro organismo. Miscelare il medicinale con il cibo è di solito la pratica più comune per assicurarne l'assunzione e quindi una corretta posologia.

Esistono ovviamente altri metodi di somministrazione ma in ogni caso la selezione dell'eccipiente dovrà tenere conto anche di questo delicato aspetto. In generale tuttavia, il farmaco veterinario risulta facile da dosare e da somministrare perché le compresse vengono prodotte in misure che tengono conto della taglia dell'animale cui sono destinate e sono masticabili, i flaconi vengono venduti insieme ad appositi dosatori con riferimenti ai chilogrammi di peso, le paste sono contenute in siringhe dosatrici e hanno gusto gradevole.

Le differenze tra farmaco umano e veterinario verranno evidenziate con maggior chiarezza anche da uno studio che l'ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari) ha avviato con esperti di farmacologia e i cui risultati saranno a disposizione dei veterinari, delle autorità ministeriali e dell'industria di settore. Fine della ricerca sarà valutare i reali aspetti di confronto fra farmaci umani e veterinari e quindi i vantaggi concreti derivanti dall'utilizzo di questi ultimi.

Ma tutelare il benessere degli animali creando medicinali appositi non basta. Occorre monitorare sui loro effetti e su un impiego appropriato. Essenziale risulta essere quindi la farmacovigilanza specifica per il medicinale veterinario. La sensibilità e la correttezza del veterinario, ma anche gli strumenti messi a sua disposizione per agevolarne il compito, rimangono comunque un fattore chiave di un sistema complesso (fonte: newsletter AISA).