Sei condanne per maltrattamento ad un bovino al momento del carico al mercato alimentare all'ingrosso. Il tribunale penale di Cuneo chiude così il processo avviato nel 2006 in seguito di una denuncia degli Animals' Angels. La LAV chiede un piano specifico di controlli veterinari nei macelli. Il Tribunale penale di Cuneo ha condannato, dopo un lungo processo, i 6 imputati - trasportatori e addetti alle pulizie - per il reato di concorso in maltrattamento di animale a carico di una mucca, con pene che variano, a seconda delle responsabilità, dalla reclusione fino a 5 mesi, alla multa.
Il processo è nato da una denuncia degli Animals' Angels, presentata nel 2006 "per le gravi e reiterate sevizie inflitte a una mucca, chiamata Doris dagli attivisti dell'associazione che, durante un controllo, ne hanno documentato con un filmato le sevizie subite al momento del carico al mercato del bestiame M.I.A.C. (Mercato Ingrosso Alimentare Cuneo) di Cuneo".
"Il sistema dei controlli veterinari sul benessere degli animali e durante il trasporto è ancora insufficiente e violazioni alle norme comunitarie e del codice penale sono ancora troppo frequenti- commenta Roberto Bennati Vice Presidente della LAV- per questo chiediamo uno specifico piano di controllo veterinario presso i macelli e presso gli allevamenti, luoghi dove le sofferenze di questi animali iniziano, e molto spesso nessuno accerta".
Il bovino non era in grado di camminare ed era inidonea al trasporto, ma è stata comunque sollecitato ad alzarsi in modo estremamente violento e crudele e poi trasportata per tre ore verso il macello Pasquettaz di Carema (Torino), dove è stata abbattuta. L'animale che non era più in grado di camminare, era stato spinto lungo il pavimento "con l'ausilio della pala di un trattore, caricata sulla pala e sollevata, trascinata, schiacciata tra il camion e la rampa, picchiata, calpestata sulle mammelle e fatta rotolare nel camion chiudendo la rampa del camion mentre lei vi giaceva sopra. Inoltre, era stata gravemente maltrattata con un pungolo elettrico in varie parti del corpo - compresa la zona ano-genitale, particolarmente ricettiva al dolore - nonostante fosse ovvio che l'animale non era in alcun modo in grado di alzarsi".
Il Tribunale ha riconosciuto alla LAV un risarcimento danni come parte civile, e ha deciso che la sentenza dovrà essere pubblicata sui quotidiani locali e su La Stampa, per ben due volte, come monito per eventuali analoghi reati.