Il Responsabile dell'Unità di Progetto Sanità Animale e Igiene Alimentare, Piero Vio, risponde così alla richiesta di chiarimenti dell'ANMVI sulla dichiarazione pubblicata dal Corriere delle Alpi («Una volta ultimata la vaccinazione sui cani, dovremo capire, specie per quelli che sono andati dai veterinari privati, se lo sono stati davvero") a proposito delle vaccinazioni antirabbiche obbligatorie in Veneto.
"Devo confermare - scrive Piero Vio nella sua lettera di risposta all'ANMVI- che è stata esclusivamente sottolineata la necessità di garantire, come peraltro già previsto dal provvedimento regionale e come concordato negli incontri con i veterinari liberi professionisti e con il servizio pubblico, il monitoraggio e la verifica del livello di protezione immunitaria nella popolazione vaccinata. Questo rappresenta cosa ben diversa dall'esecuzione di controlli finalizzati all'individuazione di carenze nell'esecuzione della vaccinazione da parte del singolo veterinario".
L'ANMVI si aspetta che le autorità regionali vogliano rendere pubblico il chiarimento reso all'Associazione, per ristabilire una corretta comunicazione verso i cittadini lettori, raggiunti da virgolettati equivocabili e che possono indurre "un lettore non a conoscenza della situazione", a "conclusioni insussistenti".
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 IL TESTO DELLA RISPOSTA ALL'ANMVI.PDF |