La proposta di direttiva fa proprio l'obiettivo generale, condiviso in linea di massima dalla comunità scientifica nel suo complesso, di sostituzione, riduzione e perfezionamento nell'uso degli animali negli esperimenti (il cosiddetto principio delle «3 R» Replacement, Reduction and Refinement). Il CESE è stato chiamato a valutare se la proposta contribuisce al conseguimento di questo obiettivo e fino a che punto permette di realizzare un equilibrio tra benessere animale, vantaggi per gli esseri umani e progresso scientifico.
Queste in sintesi le raccomandazioni espresse:
La Commissione dovrebbe monitorare più da vicino il numero di animali utilizzati a fini scientifici e dovrebbe prevedere l'armonizzazione della revisione delle procedure di ricerca in tutti gli Stati membri
Il ruolo dell'ECVAM (Centro europeo per la convalida di metodi alternativi) dovrebbe essere sviluppato: da una funzione di sostegno alla ricerca esso dovrebbe assumere un ruolo centrale di coordinamento. Dovrebbe essere creato un centro di eccellenza europeo per promuovere e dare priorità allo sviluppo dei cosiddetti principi delle «3 R»
Gli sforzi intesi a individuare alternative meno crudeli dovrebbero concentrarsi soprattutto sugli esperimenti «gravi».
La direttiva dovrebbe: stabilire, non appena la pratica lo consenta, che i primati non umani vengono usati per le sperimentazioni animali esclusivamente se discendono da primati non umani allevati in cattività; precisare con chiarezza che essa non limita il diritto degli Stati membri ad applicare o adottare misure più rigide in materia di cura e di sistemazione degli animali da laboratorio.
Il CESE infine sollecita la comunità scientifica a riconoscere che i suoi programmi di ricerca possono essere del tutto compatibili, sia in teoria sia nella pratica, con i principi delle «3 R» e di impegnarsi realizzare questo obiettivo attraverso un approccio dinamico.