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VACCHE A TERRA, UNA PROPOSTA DALL’UNIVERSITA’

VACCHE A TERRA, UNA PROPOSTA DALL’UNIVERSITA’
La Facoltà di Medicina Veterinaria di Padova condivide il documento della SIVAR per l'eutanasia degli animali non deambulanti e non trasportabili. E avanza una proposta per non perdere i dati sanitari del capo distrutto e per dare un contributo alla didattica.

Dopo la pubblicazione del Documento SIVAR per l'eutanasia degli animali non deambulanti, il Preside della Facoltà di Medicina Veterinaria di Padova Massimo Castagnaro avanza una proposta sul destino delle cosiddette vacche a terra.

"Condivido- scrive Castagnaro all'ANMVI l'individuazione dell'eutanasia come la risposta più idonea e opportuna, tuttavia - aggiunge- la distruzione dell'animale conduce di fatto alla perdita di tutte le possibili informazioni relative allo suo stato di salute, sia quelle specifiche da cui consegue l'incapacità alla deambulazione, sia quelle generali suggestive della storia sanitaria della vacca".

Affrontando la questione dal punto di vista di un docente di Patologia Generale e Anatomia Patologica Veterinaria, Castagnaro evidenzia "la perdita, mi si perdoni l'espressione, di importante materiale didattico".

Una possibile soluzione che tenti di affrontare contemporaneamente entrambe le facce del problema potrebbe essere quella di "sottoporre, d'intesa con i Servizi Veterinari regionali, un certo numero di vacche ad esame post-mortem e altri possibili ulteriori accertamenti diagnostici presso le facoltà di medicina veterinaria. Questa proposta - conclude il Preside di Padova- permetterebbe da una parte di non perdere importanti informazioni sanitarie utilizzabili da un punto di vista epidemiologico; dall'altro, sarebbe una importante fonte di materiale utilizzabile per arricchire la preparazione pratica dei futuri veterinari".

Il Documento della SIVAR per l'eutanasia degli animali non deambulanti e non trasportabili ai sensi del Regolamento Europeo 1/2005, è stata sottoscritta da ANMVI, AIVEMP, FNOVI, LAV e ANIMALS ANGELS. Il Ministero della Salute ha valutato favorevolmente la proposta.