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SCORTE, L’INCOMPATIBILITA’ RESTA UN PUNTO FERMO

SCORTE, L’INCOMPATIBILITA’ RESTA UN PUNTO FERMO
No a compromessi sull'incompatibilità. L'ANMVI aveva firmato con la FNOVI una lettera alle competenti autorità ministeriali e parlamentari sulla tenuta delle scorte di farmaci in azienda. La Federazione è tornata in argomento rispondendo alle critiche di OMNIVET. ANMVI: il principio dell'incompatibilità resta un punto fermo. L'ANMVI aveva firmato con la FNOVI una lettera alle competenti autorità ministeriali e parlamentari sulla tenuta delle scorte di farmaci in azienda. La nota esprimeva la preoccupazione che eventuali modifiche sulla norma che regola la gestione delle scorte di farmaci in allevamento stabilendo che i veterinari che ne sono responsabili "non possono svolgere incarichi di dipendenza o collaborazione presso enti o strutture pubbliche, aziende farmaceutiche, grossisti o mangimifici".

L'iniziativa ha suscitato le critiche dell'associazione OMNIVET, pubblicate da 30giorni con una risposta del Presidente della FNOVI in cui si legge che "l'incompatibilità è un istituto giuridico e deontologico, non è un'offesa, non nasconde retropensieri o secondi fini e non è nemmeno una dichiarazione di ostilità".

Affermare il principio dell'incompatibilità nella gestione delle scorte di farmaci in allevamento significa, puntualizza la Federazione "rafforzare l'affidabilità del medico veterinario che, delimitando il proprio campo d'azione, offre garanzie di indipendenza e di imparzialità. L'incompatibilità, in ultima analisi, qualifica l'operato del medico veterinario rispetto al fine ultimo del Legislatore e della sua stessa missione professionale".

Per l'ANMVI il principio dell'incompatibilità "deve restare un punto fermo, contro i conflitti di interesse che squalificano la professione veterinaria, non solo in campo zootecnico ma in tutti i settori professionali".