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WEST NILE, ESTESO IL PIANO DI SORVEGLIANZA

WEST NILE, ESTESO IL PIANO DI SORVEGLIANZA
Il Ministero della Salute ha esteso le procedure operative di intervento e flussi informativi previste dal Piano di sorveglianza nazionale per la West Nile Disease. Individuate tre aree geografiche distinte. L'obiettivo è di verificare la presenza virale nelle popolazioni di equidi presenti sul territorio e di evidenziare precocemente il passaggio del virus dagli uccelli ai mammiferi. Con il Decreto 15 settembre 2009, il Ministero della Salute ha esteso le procedure operative di intervento e flussi informativi previste dal Piano di sorveglianza nazionale per la Encefalomielite di tipo West Nile (Decreto ministeriale 29 novembre 2007).

Il decreto nasce dalla necessita' di individuare la circolazione del virus della West Nile sul territorio nazionale, di verificare la presenza virale nelle popolazioni di equidi presenti sul territorio e di evidenziare precocemente il passaggio del virus dagli uccelli ai mammiferi. Nel corso del 2008 e negli ultimi mesi del 2009 si sono riscontrati numerosi casi clinici di encefalomielite di tipo West Nile in cavalli allevati in alcune regioni, nonche' sono state evidenziate positivita' virologiche per virus West Nile in uccelli selvatici (gazze e cornacchie) e polli sentinella.

Il decreto individua 3 aree geografiche distinte (v. da pagina 20 dell'Allegato in GU):
- Area ACV ( con circolazione virale)
- Area di sorveglianza esterna all'area ACV estesa ad un raggio di 20 km intorno ai casi verificatisi nelle zone più esterne dell'ACV
- Aree a rischio (nel resto del territorio nazionale)

In base all'ultimo bollettino del Cesme i focolai confermati, al 2 ottobre, sono 36 di cui: 8 in provincia di Reggio Emilia; 8 in provincia di Modena; 8 in provincia di Mantova; 2 in provincia di Parma; 8 in provincia di Ferrara; 2 in provincia di Arezzo 

Allegati
pdf AREE A RISCHIO IN ITALIA.pdf