Al conteggio si sommano 234 casi di allerta arrivati delle Asl su alimenti destinati esclusivamente al mercato italiano. Per fare fronte alle emergenze, gli uffici controllo qualità di Coop e Esselunga dispongono di una struttura pronta a intervenire in poche ore. La questione è abbastanza semplice quando l'allerta indica un solo articolo. Risulta più complicata quando la segnalazione interessa un ingrediente utilizzato in centinaia di preparazioni, come è avvenuto qualche anno fa per il peperoncino colorato con una sostanza
cancerogena (Sudan 1), e più di recente con la carne di maiale irlandese alla diossina. In questi casi il ritiro si estende a diversi prodotti e la gestione si complica.
A parte gli incidenti di rilievo, il Rasff evidenzia solo una minima parte dei prodotti difettosi esposti sugli scaffali. I ritiri quotidiani nel 15-20% dei casi scattano per difetti relativi alla scadenza (errori di data, mancanza di inchiostro, scarsa leggibilità). Spesso il ritiro è richiesto dall'azienda in seguito a un problema riscontrato in fase di produzione (latte con elevata carica microbica, snack troppo salati, chiusura della confezione non perfetta, diciture errate).
Gli stessi supermercati intervengono regolarmente sui prodotti difettosi che recano il loro marchio. Alcune segnalazioni arrivano dai dipendenti quando sistemano gli scaffali e notano involucri troppo fragili, pasta con farfalline, confezioni di latticini bombati, buste di prosciutto saldate male, conserve in scatola ammaccate. Ci sono poi i casi ispirati al principio di precauzione. Il sistema di allerta si attiva quando la comunità scientifica evidenzia sospetti su un additivo o su un ingrediente. "In questi casi si sospende la vendita e si invitano i produttori a modificare la formulazione, come è avvenuto per il benzoato aggiunto come conservante alle aranciate", ricordano gli esperti. Le segnalazioni più preziose arrivano però dai consumatori attraverso il numero verde, le e-mail e le lamentele presso i punti vendita.
"Bastano 3-4 reclami per togliere il prodotto dagli scaffali, come è accaduto di recente per una maionese con un forte odore di pesce, pane in cassetta dal sapore troppo acido e porzioni di arrosto di tacchino con una strana colorazione gialla, provenienti da aziende grandi e piccole. Gli episodi sono tanti - concludono gli organizzatori di 'Sicura' - ma per fortuna nel 90% dei casi il consumodegli alimenti sottratti alla vendita non può nuocere alla salute".(Adnkronos Salute)