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NUOVA INFLUENZA: VERE VITTIME GLI ALLEVATORI DI SUINI

NUOVA INFLUENZA: VERE VITTIME GLI ALLEVATORI DI SUINI
Un chilo di carne di maiale costa "poco più di un caffè". Il Ministro Zaia invita a non smettere di consumare carni di suino. La UE contesta la decisione di Mosca che chiude le frontiere alle carni di suino dalla Spagna: non sono giustificate scientificamente. OMS: non è come nel 1918. ''Non sono giustificate scientificamente'' le restrizioni decise da Mosca alle importazioni dalla Spagna di suini, carni e prodotti. Lo scrive la Commissione europea ''in una lettera inviata alle autorita' russe per contestare le restrizioni alle importazioni in Russia dalla Spagna di suini vivi, carne e i prodotti a base di carne suina''. Lo ha detto all'ANSA Nina Papadoulaki, portavoce della commissaria europea alla sanita' Androulla Vassiliou, precisando che l'iniziativa di Bruxelles e' stata presa anche ''per evitare l'applicazione di misure simili ad altri Stati membri''. E ha aggiunto: ''i contatti tra la Commissione europea e le autorita' gia' in corso, continuano''. La chiusura delle frontiere ai suini e alle carni e prodotti a base di carne di maiale spagnoli appare infatti in contraddizione con le stesse linee guida stabilite dall'Organizzazione internazionale delle epizoozie (l'Oie, organismo che segue le malattie animali nel mondo), secondo cui la carne di maiale non e' pericolosa per l'uomo.

''Le vere vittime della nuova influenza saranno gli allevatori di suini''. Lo afferma il ministro dell'Agricoltura, Luca Zaia, intervenendo alla trasmissione Porta a Porta sulla nuova influenza. Al momento, ha spiegato Zaia, ''il costo di un chilo di carne suina e' di circa 1,35 euro, poco piu' di un caffe'. Gli allevatori - ha detto - sono disperati, se si considera che questo settore da' lavoro ad oltre 160 mila persone''. Da qui l'invito del ministro a consumare carne suina dal momento che, ha ribadito, ''non c'e' alcun pericolo di contagio via alimentare''.

La direttrice dell'Organizzazione Mondiale della Sanita', Margaret Chan, in un intervento in videoconferenza da Ginevra all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha rassicurato che ''non c'e' indicazione che stiamo affrontando una situazione simile a quella del 1918'', quando una pandemia di influenza uccise milioni di persone. (ANSA)