Mentre la Commissione Europea valuta se introdurre il divieto di castrazione dei suini, i produttori fanno il punto sulle implicazioni economiche del benessere animale nella filiera. Gavinelli (Dgsanco): stiamo studiando l'incidenza di questa pratica sul benessere del suino. Il Centro ricerche produzioni animali: vogliamo capire se ci sono alternative economicamente sostenibili. Il quadro normativo che riguarda il benessere animale nel settore suinicolo è decisamente completo, soprattutto se confrontato a quello di altri comparti zootecnici rilevanti. Le disposizioni normative si applicano a tutte le porcilaie nuove o ristrutturate a partire dal 15 marzo 2004, mentre a far data dal 1° gennaio 2013 saranno estese a tutti gli allevamenti.
Una questione aperta è tuttavia rappresentata dalla castrazione dei suini, affrontata, tra le altre, al convegno organizzato dal Crpa (Centro ricerche produzioni animali) "Benessere dei suini: problemi e soluzioni", nell'ambito della Rassegna Suinicola di Reggio Emilia. L'obiettivo è di mettere a fuoco le implicazioni economiche connesse al benessere animale, mentre sul possibile divieto di una pratica grandi ripercussioni commerciali ( la castrazione evita l'odore della carene dei maschi sopra i 150 chilogrammi), la Commissione Europea non ha ancora preso una decisione.
"Stiamo raccogliendo i primi risultati di un progetto di ricerca scientifica sull'effettiva incidenza di questa pratica sul benessere del suino e ne abbiamo appena avviato un altro con un contributo di 1 milione di euro che analizzi anche gli aspetti economici di eventuali alternative", spiega Andrea Gavinelli, capo unità benessere animale della Dgsanco.
Kees de Roest del Crpa spiega: "Vogliamo capire se vi sono alternative alla castrazione valide sia sotto il profilo della tutela animale che economicamente sostenibili per le aziende. Secondo quanto abbiamo verificato la castrazione con anestesia puo' incidere per un centesimo al chilogrammo sul costo del suino di una grande azienda, dai due ai tre centesimi, per quelle piccole".
Per misurare il benessere il benessere in azienda, il CRPA, in collaborazione con il Diaf dell'Università degli Studi di Firenze e con il finanziamento della Regione Emilia-Romagna, ha messo a punto un sistema di valutazione a indice aziendale denominato IBA Suini (Indice di Benessere dell'Allevamento suinicolo). Tale sistema rappresenta uno strumento al servizio degli allevatori che vogliono operare scelte oculate per il miglioramento delle proprie strutture d'allevamento. Il suo vantaggio principale è un'esecuzione sufficientemente rapida e quindi economica, unita a un'elevata ripetibilità del punteggio relativo a parametri oggettivi e misurabili.