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VALLE SACCO, BRIZIOLI: INDIVIDUARE VERI COLPEVOLI

[IMMAGINE2]Nazareno Renzo Brizioli, Direttore Generale dell' Istituto Zooprofilattico Regioni Lazio e Toscana commenta l'inchiesta sul disastro ambientale nella Val di Sacco e il coinvolgimento del Collega Grande: individuare i veri colpevoli e far emergere il valore di chi si è invece dedicato con passione a cercare di risolvere i problemi

"Ho appreso la notizia del procedimento giudiziario a carico del nostro collega scomparso dott. Pierluigi Grande e la dichiarazione che Ugo Della Marta ha scritto in questa occasione sulla sua figura e sul suo modo di operare. Mi auguro che questa vicenda che vede coinvolta la sua figura valga ad individuare i veri colpevoli e far emergere il valore di chi si è invece dedicato con passione a cercare di risolvere i problemi". Nazareno Renzo Brizioli, Direttore Generale dell' Istituto Zooprofilattico Regioni Lazio e Toscana, commenta le cronache sul disastro ambientale nella Valle del Sacco e sull'inchiesta in corso, portando la propria testimonianza diretta sui fatti.Il Messaggero di Roma, aveva riferito che fra gli indagati, figurava Pierluigi Grande, collega scomparso tre anni fa.

"Avendo avuto - scrive Brizioli in una nota trasmessa ad @nmvi Oggi -negli anni ottanta, novanta e fino alla sua scomparsa rapporti di collaborazione professionale con il dott. Grande, prima all'Ordine Professionale dei Medici Veterinari di Roma,poi nell'ambito dell'attività sindacale e presso il servizio veterinario dell'ASL Roma B , reputo mio dovere portare una personale testimonianza circa la sua professionalità e la sua correttezza istituzionale".

"Nel corso del tempo in cui abbiamo collaborato- aggiunge il Direttore Generale dell'IZS- tra le altre attività ci siamo proposti e quindi siamo riusciti ad avviare il presidio veterinario presso la centrale del latte di Roma,dando inizio ad una azione di vigilanza permanente di cui hanno beneficiato sia i produttori che, soprattutto, i consumatori. In questa opera il suo contributo è stato di primaria importanza e non vi sono mai stati problemi nei rapporti con utenti, consumatori ed altre componenti del dipartimento di prevenzione.

"Venendo alla vicenda che ha dato avvio alla azione della magistratura nei suoi confronti - prosegue- e cioè la contaminazione ambientale occorsa lungo il corso del fiume Sacco, mi sono trovato allora, in veste di Direttore Generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, nel seno del gruppo di lavoro ad hoc istituito, a collaborare di nuovo con il dott. Grande e con altri colleghi per cercare di limitare il disastro causato da chi per molti anni ha colpevolmente disseminato il territorio di materiali altamente pericolosi mettendo a repentaglio la salute dei cittadini e tutto il comparto zootecnico di quella vasta area.Anche in quel frangente il dott. Grande si prodigò, animato anche dal suo spirito fortemente orientato alla difesa dell'interesse pubblico e delle persone più deboli, per cercare di alleviare i disagi degli allevatori, molti dei quali correvano il rischio di dover cessare la loro attività, e dei consumatori. Tutti noi apprezzammo ancora una volta - conclude Brizioli- il suo impegno , la sua capacità professionale e la sua etica morale ed i primi importanti risultati, seppure non in grado di risolvere il problema alla radice permanendo nel territorio sconosciute fonti di contaminazione, si ottennero in tempi rapidi, a testimonianza di questa comune volontà".