• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295

VETERINARIO AGGREDITO DENUNCIA IMPRENDITORE

VETERINARIO AGGREDITO DENUNCIA IMPRENDITORE
Preso per il collo al termine di una discussione durante un'ispezione al macello, il veterinario dell'Ulss 17 di Padova formalizza la denuncia al suo aggressore. L'episodio dopo il proiettile Winchester al responsabile del presidio dell'Ulss 16. Giovanni Ossari, noto imprenditore del settore zootecnico, è stato denunciato dal veterinario che stava compiendo un controllo nel suo macello: lo accusa di averlo aggredito strattonandolo e prendendolo per il collo, come se volesse strozzarlo.

La vicenda non è ancora del tutto chiara, quel che è certo è che esiste una denuncia formalizzata dal veterinario dell'Ulss 17, dottor Giuseppe Favaro, ai carabinieri di Conselve. In pochi giorni salgono così a due gli episodi di minacce nei confronti di veterinari della sanità pubblica. La scorsa settimana ad essere preso di mira, infatti, era stato il dottor Aldo Costa, responsabile del presidio dell'Ulss 16, che si era visto recapitare nella sua abitazione un proiettile Winchester e una lettera con scritto "boia degli animali".

Questo ulteriore episodio, in realtà antecedente, è accaduto nell'impianto di macellazione di via Ca' Bianca a Cartura venerdì 23 gennaio, verso mezzogiorno. Sembra che Favaro avesse prescritto ad Ossari, in precedenza, di eseguire alcuni lavori di adeguamento strutturale, necessità che era stata confermata anche da una successiva ispezione disposta dall'Ulss, e che questo sia stato il motivo scatenante del diverbio. L'aggressione, a quanto pare, si è conclusa senza grosse conseguenze, ma ciò non toglie che abbia una sua gravità, in quanto il veterinario stava svolgendo compiti di ufficiale di polizia giudiziaria. Tra l'altro sembrerebbe che già nel recente passato Ossari e il fratello Porfirio avessero avuto comportamenti minacciosi nei confronti del personale incaricato della sorveglianza nella loro struttura. La Giovanni Ossari&fratelli snc è una realtà importante nel panorama della zootecnia bovina veneta, con allevamenti anche in provincia di Rovigo.

Quanto al dottor Costa, responsabile, tra l'altro, del canile sanitario di Selvazzano, aveva denunciato l'intimidazione subita ai carabinieri di Prato della Valle. Il messaggio minatorio, che gli era stato recapitato insieme al proiettile, potrebbe far pensare alla minaccia di qualche gruppo animalista estremista. Anche se le dichiarazioni del presidente di Cento per cento animalisti, Paolo Mocavero, che definisce Costa "una persona meravigliosa sempre disponibile" ridimensionano questa ipotesi.

La provincia di Padova non è nuova a episodi di questo tipo: nell'aprile 2007 in un macello di Lozzo Atestino, mentre eseguiva controlli anti-Bse, era stata presa a pugni dal titolare la dottoressa Gabriella Zanirato che era finita al pronto soccorso con una prognosi di 14 giorni (Cristina Fortunati, Il Gazzettino di Padova, Martedì 3 febbraio 2009).