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MELAMINA OLTRE LIMITE, APERTA UN’INCHIESTA

MELAMINA OLTRE LIMITE, APERTA UN’INCHIESTA
Trovata in un campione di mangimi per suini una quantità di melamina superiore, di circa dieci volte, al limite stabilito dall'Unione europea. La Procura di Torino ha aperto un'inchiesta e il titolare dell'azienda e' stato indagato per commercio di sostanze alimentari nocive.

In un campione di mangime per suini proveniente dalla Cina, prelevato in un mangimificio di San Lazzaro di Savena, nel Bolognese, e' stata trovata una quantita' di melamina superiore, di circa dieci volte, il limite stabilito dall'Unione europea (2,5 milligrammi per chilo nei generi alimentari). Per questo il procuratore vicario di Torino Raffaele Guariniello ha aperto un'inchiesta e il titolare dell'azienda bolognese e' stato indagato per commercio di sostanze alimentari nocive.


Il campione e' stato prelevato lo scorso 3 ottobre dai Nas di Bologna ed esaminato a dicembre dall'Istituto zooprofilattico di Torino, che nel 2007, quando ci furono le prime denunce negli Stati Uniti (precedenti il caso del latte cinese contaminato), ha cominciato a fare indagini sulla molecola ed e' stato a lungo l'unico istituto in Italia a fare questo tipo di controlli. Da qui, ha chiarito Guariniello, la competenza dell'inchiesta, coordinata dalla procura torinese anziche' da quella di Bologna.


Due i prelevamenti fatti nel mangimificio di San Lazzaro, di cui solo uno e' risultato positivo. La dose 'pericolosa' sarebbe equivalente, essendo dieci volte superiore al limite europeo, a circa 20 milligrammi per un chilo ma non si conosce la quantita' esatta. ''A tutt'oggi nel nostro istituto abbiamo avuto solo un altro caso di melamina superiore alla norma riscontrata nei mangimi animali, nel 2007 - ha spiegato Cesarina Abete, responsabile del Centro di referenza per la sorveglianza e il controllo degli alimenti per animali di Torino dove sono stati fatti gli esami - ma so che nel panorama europeo ce ne sono stati altri''.


La molecola, ricca di azoto, e' spesso usata nei mangimi animali per elevarne il valore di proteine ma puo' provocare danni a fegato e reni sia negli animali sia negli uomini, ma, per Abete ''dipende dalla quantita' assunta''. Intanto il pm Guariniello ha incaricato i Nas di fare ulteriori controlli anche per rintracciare la filiera distributiva del mangime 'contaminato', ed e' in attesa degli esiti. (ANSA).