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PELLICCE DI CANI E GATTI BANDITE DALLA UE

PELLICCE DI CANI E GATTI BANDITE DALLA UE
E' entrato in vigore il regolamento 1523/2007 che vieta l'importazione e il commercio di pelli di cani e gatti nei Paesi Ue. Il regolamento, approvato un anno fa dal consiglio dei Ministri dell'Agricoltura dell'Unione Europea, fu sostenuto dal Ministero della Salute italiano, pionere del divieto. LAV: adesso controlli alle frontiere. Nel 2009 in Europa non potranno entrare pellicce di cani e di gatto. E' infatti in vigore il Regolamento 1523/2007, relativo al divieto all'importazione e al commercio di pelli di cani e gatti nei Paesi Ue. Il Regolamento deve la sua approvazione, in parte, proprio alle pressioni esercitate da questi Paesi, ai quali l'Italia ha fatto da 'apripista' divenendo il primo Paese Ue, e secondo nel mondo dopo gli Usa, ad aver imposto un bando nazionale all'importazione e commercio di tali pelli, prima con l'Ordinanza dell'allora ministro della Salute Sirchia, emessa nel 2001 su richiesta della Lav e rinnovata nei due anni successivi, poi con l'inserimento del divieto nella Legge 189/04 contro il maltrattamento agli animali.

L'Unione Europea si unisce quindi a Usa, Australia, Nuova Zelanda e Svizzera, che avevano già bandito il commercio di tali pelli, utilizzate come inserti nei prodotti di abbigliamento e di alcuni giocattoli. Finora solo cinque dei 27 Paesi che compongono l'Unione, avevano bandito le pellicce provenienti dall'uccisione di cani e gatti. Tra il 2004 e il 2006, infatti, anche Danimarca, Grecia, Francia e Belgio hanno adottato leggi come quella italiana, di fatto aprendo la strada all'esigenza di armonizzare la normativa tra tutti gli stati membri.

"Questo Regolamento costituisce il primo importantissimo caso in cui la legislazione comunitaria ha superato i vincoli imposti dalle regole dettate dal mercato internazionale, facendo scelte etiche nei confronti degli animali, e arrivando a bandire un intero commercio - commenta Roberto Bennati, vicepresidente Lav - Un risultato rilevante, frutto di anni di solleciti ed azioni che hanno visto la Lav in prima fila in Italia e a livello internazionale, in seguito ad investigazioni ed analisi su alcuni capi di abbigliamento con parti in pelliccia, in vendita nei Paesi Europei".

Questo provvedimento, che introduce anche le modalità di attuazione dei controlli alle   frontiere, è la conclusione di un processo avviato nel dicembre del 2003 con l'adozione da parte del Parlamento Ue di una Dichiarazione scritta che chiedeva il bando del commercio di pelli provenienti dall'uccisione di cani e gatti. Nonostante in Italia siano attualmente in vigore le sanzioni previste dalla legge 189/2004, è in itinere una norma che introdurrà specifiche sanzioni a questo Regolamento - aggiunge Bennati - Chiediamo alle istituzioni sanitarie e al personale di frontiera di intensificare da subito i controlli e reprimere eventuali violazioni". (Adnkronos Salute)

Allegati
pdf COMUNICATO DELLA DG SANCO.pdf