In arrivo un emendamento al ddl per lo sviluppo economico firmato Sacconi e Brunetta. Nella PA si entrerà in via prioritaria solo con contratti a tempo indeterminato e dopo aver superato concorsi pubblici autorizzati dal Governo. Una quota di posti pari al 40% sarà riservata ai precari.
Il sottosegretario di Stato Pasquale Viespoli aveva preannunciato la scorsa settimana presentazione di proposte emendative da parte del Governo alla manovra finanziaria estiva. L'emendamento riguarda l'articolo 37 del ddl 1441 quater ("Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria") e azzera le procedure previste dalle Finanziarie del Governo Prodi.
[IMMAGINE3]Secondo le anticipazioni del quotidiano economico Italia Oggi, i Ministri del Lavoro e della Funzione Pubblica, Sacconi e Brunetta, formalizzeranno oggi la presentazione di un emendamento in base al quale servirà avere tre anni di precariato alle spalle per entrare in ruolo. Nella pubblica amministrazione si entrerà in via prioritaria solo con contratti a tempo indeterminato e dopo aver superato concorsi pubblici autorizzati dal Governo. Una quota di posti pari al 40% sarà riservata ai precari. L'obiettivo è di arricchire la riforma del lavoro, mentre al Senato si va verso l'approvazione definitiva della legge delega sul pubblico impiego.
Dall'emendamento Sacconi-Brunetta resterebbero esclusi solo i lavoratori del Corpo dei vigili del fuoco, delle Forze armate e della Finanza. Il blocco riguarda le amministrazioni dello Stato e gli enti locali. Alla scadenza delle collaborazioni, le amministrazioni non possono più reiterarle se in violazione del decreto legislativo 165/2001: si deve trattare di contratti per periodi brevi ed esigenze indifferibili. Se il contratto non ha una scadenza naturale sarà risolto automaticamente nel giro di 90 giorni dall'entrata in vigore della legge. Le nuove collaborazioni saranno fatte in base ad una graduatoria in cui saranno inseriti i precari, sulla scorta di una prova che ne valuti le capacità e le esperienze.
Nel triennio 2009-2011 le amministrazioni, previa autorizzazione del governo potranno bandire concorsi prevedendo una riserva "non superiore al 40% dei posti per il personale non dirigenziale in servizio dal 1 gennaio 2007 con contratto a tempo determinato da almeno tre anni anche non continuativi o che consegua tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006 o che sia in stato di servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore al 1 gennaio 2007".