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RAGUSA, INCENDIATA LA CASA DI UN COLLEGA ASL

RAGUSA, INCENDIATA LA CASA DI UN COLLEGA ASL
Malviventi hanno dato fuoco alla casa di campagna di Gaetano Farina, veterinario dirigente in servizio presso l'Azienda sanitaria Locale di Ragusa. Probabile movente: impedire controlli e trattamenti sanitari sul bestiame. Attentato intimidatorio il 23 luglio ai danni di un veterinario impegnato nei servizi di prevenzione sanitaria degli allevamenti. Ignoti hanno dato alle fiamme dopo averla totalmente cosparsa di liquido infiammabile la casa di campagna di Gaetano Farina, 45 anni, veterinario alle dipendenze della Ausl 7 di Ragusa. Dopo i primi rilievi e i primi riscontri investigativi la natura dolosa dell'incendio è emersa con certezza. Secondo gli inquirenti il movente sarebbe da ricercare nell'attività professionale del veterinario e negli interessi di qualche settore della zootecnia locale ad impedire trattamenti e controlli sanitari.

A distanza di pochi giorni, si conta il terzo episodio malavitoso nei confronti di un dirigente veterinario, dopo quelli ai danni di Francesco Massara e Roberto Macrì. Un comunicato di Federazione Medici della UILFPL, che esprime la solidarietà al Collega, si apprende che già in passato, Farina aveva subito un attentato al proprio patrimonio, con la parziale distruzione della casa e l'uccisione di alcuni cavalli, ma non ostante questi avvertimenti ha continuato a svolgere il proprio dovere di pubblico dipendente a tutela della salute pubblica, in un contesto socio culturale non propriamente favorevole." "Chiediamo un forte impegno da parte della Regione e degli organi di polizia" dichiara Armando Masucci, Segretario Nazionale della Federazione Medici della UILFPL" per tutelare tutto il personale sanitario, tecnico ed amministrativo della sanità pubblica veterinaria siciliana, impegnato sul campo nel difficile compito di prevenzione delle malattie e della sicurezza alimentare, a favore dei cittadini consumatori e dei produttori onesti".

Il Presidente dell'ANMVI, Carlo Scotti, aveva sollecitato il Sottosegretario Martini ad intervenire pubblicamente: "crediamo che le istituzioni debbano far sentire la loro vicinanza e che i Colleghi non vadano lasciati soli. Questo- ha dichiarato Scotti- in nome di quei principi di sicurezza alimentare e di tutela della sanità pubblica che riempiono le sale nei consessi più prestigiosi, che danno lustro ai discorsi di chi li pronuncia, ma che dipendono dal lavoro e dall'abnegazione dei medici veterinari che, tanti, fanno il loro dovere fino in fondo. In un Paese normale, applicare la Legge non può essere un'attività a rischio".