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E’ INIZIATA LA LOTTA ALL’ABUSO DI PROFESSIONE

E’ INIZIATA LA LOTTA ALL’ABUSO DI PROFESSIONE
Sempre più diagnosi di gravidanza in violazione del codice penale. La FNOVI ha chiesto che gli Ordini provinciali segnalino le situazioni di loro conoscenza. Scotti: estendiamo l'invito a tutti i Colleghi per aprire davvero una stagione di lotta all'abuso di professione.

"C'è il massimo apprezzamento da parte nostra- ha dichiarato Carlo Scotti, Presidente ANMVI- per l'impegno della FNOVI contro l'abuso di professione".

La Federazione ha infatti scritto ai Presidenti degli Ordini veterinari provinciali invitandoli a segnalare situazioni di esercizio abusivo della professione veterinaria, in particolare nell'ambito della diagnosi ecografica di gravidanza. A seguito di questa indagine, la FNOVI annuncia di voler procedere nelle sedi e nei modi più opportuni contro "l'offesa della fede pubblica, la violazione delle normative in tema di prestazioni professionali intellettuali e, non ultimo, la lesione degli interessi patrimoniali dei medici veterinari".

Una "fattispecie frequentemente segnalata - scrive il Presidente della FNOVI Gaetano Penocchio- attiene alla evenienza che un atto tipico della professione veterinaria, la diagnosi della gravidanza nei suini mediante l'utilizzo dell'ecografo, viene eseguito da personale non avente titolo, ovvero dipendenti o collaboratori di entità associative di allevatori".

E' soprattutto nel settore degli animali da reddito- aggiunge Scotti- che si sta assistendo ad un incremento di situazioni penalmente rilevanti per esproprio di competenze veterinarie da parte delle organizzazioni allevatoriali e anche di aziende del settore, mangimifici in particolare. Il Legislatore ha perso una buona occasione non portando in porto l'iniziativa della confisca degli strumenti e dei mezzi a disposizione degli abusivi".

Ritengo - conclude Scotti- che debba partire una forte assunzione di responsabilità anche da parte dei singoli liberi professionisti, incoraggiati da sempre dal nostro studio legale a segnalare l'abuso di professione, ma con risultati non tali da poterci considerare una categoria adeguatamente reattiva. La professione deve invece sentirsi incoraggiata da recenti interventi della magistratura, dei carabinieri del NAS e anche da una giurisprudenza che ha sottolineato il ruolo dell'Ordine professionale nelle azioni di contrasto all'abusivismo, legittimandolo pienamente ad agire in giudizio. E' il caso recente dell'Ordine di Treviso e qualche tempo prima di Bologna, ma anche Brindisi e sicuramente ci sono altre situazioni in cui l'istituzione professionale ha saputo farsi valere. Continuino a farlo con il contributo di tutti i singoli.