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24MILIONI DI DOLLARI PER CHIUDERE IL CASO MENU FOODS

24MILIONI DI DOLLARI PER CHIUDERE IL CASO MENU FOODS
La canadese Menu Foods Income Fund's ha raggiunto un accordo per chiudere oltre cento cause scaturite dal pet food contaminato. Proposto un fondo-rimborsi per 24milioni di dollari. L'azienda ribadisce che all'origine del caso c'è stata "una tremenda frode da parte di fornitori cinesi".

La società canadese Menu Foods Income Fund's, ha raggiunto un accordo per chiudere oltre cento cause scaturite dalla scoperta di milioni di scatolette di cibo per cani e gatti contaminato. Nel marzo 2007 questo episodio ha provocato il ritiro dal mercato d'oltre oceano di scatolette con 180 marchi per un totale di 5.000 referenze.

La Menu Foods ha creato un fondo da 24 milioni di dollari che sarà utilizzato per rimborsare al cento per cento le perdite economiche causate lungo la filiera agli acquirenti dei prodotti ritirati e i proprietari danneggiati. E se dopo il rimborso avanzeranno delle somme, queste saranno date in beneficienza ad associazioni animaliste del Canada e degli Stati Uniti.

L'accordo ha già avuto una prima approvazione da parte dal tribunale del distretto del New Jersey, mentre i giudici canadesi si esprimeranno in via preliminare a giugno. In Canada, dove il contenzioso è stato più aspro, la decisione finale non arriverà prima di ottobre.

Paul Henderson, amministratore della società canadese, ha ribadito che la Menu Foods e i proprietari sono stati vittime " di una tremenda frode commessa da un'azienda in Cina". Le contaminazioni riscontrate nel pet food sono state addebitate al concentrato di proteina di riso e alla farina di glutine importati dalla Cina.

All'epoca dei fatti, l' ASSALCO, l'Associazione Nazionale Imprese per l'Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia, aveva inviato una nota all'ANMVI nella quale dichiarava che "nessuno dei prodotti attualmente considerati a rischio e provenienti dalle fabbriche della Menu Foods in Kansas e New Jersey viene distribuito in Italia dalle aziende ad essa associate:(tutte le principali aziende del settori petfood che rappresentano oggi oltre il 90% del volume complessivo del mercato nazionale)".

Sulla vicenda era intervenuta anche la DGSANCO