Almeno un viceministro responsabile della sanità italiana, se proprio occorre rinunciare a un ministro della Salute all'interno della compagine governativa. Oppure un congruo numero di sottosegretari per ridare peso alla Salute dopo l'accorpamento con il Lavoro e le Politiche Sociali.
Il timore che senza autonomia dicasteriale, la Salute conti di meno nelle politiche del Governo è diffuso in tutto il settore medico-sanitario, che da mesi si esprime a favore del ripristino della precedente struttura governativa. Particolarmente preoccupati i medici veterinari che attraverso l' ANMVI hanno sottolineato il rischio che la funzione veterinaria, mai sufficientemente valorizzata dalle politiche sanitarie nel loro complesso, venga ulteriormente sottostimata, in mancanza di deleghe precise.
Al mondo della sanità ha risposto ieri il Ministro Maurizio Sacconi, dicendo: ''Il mandato che mi e' stato assegnato e' polivalente e ci sono state gia' delle riflessioni critiche a proposito. Credo pero' che sarebbe davvero un errore considerare, quale necessaria conseguenza, una minore attenzione ai temi della salute in virtu' del fatto che la competenza si integra con quella del lavoro e delle politiche sociali''. Il Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha aggiunto: ''Questo ministero si potrebbe invece definire della coesione sociale''.