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ESCREMENTI NEL FORMAGGIO, INCHIESTA NEL CREMONESE

ESCREMENTI NEL FORMAGGIO, INCHIESTA NEL CREMONESE
Trascorsi i mesi di sospensione dei tre veterinari della Asl. Stabilimento chiuso. Fuori dal carcere gli operatori del "riciclaggio" di formaggio e latte scaduto contenente escrementi di topo: non erano ancora pronti al consumo. Tre persone arrestate con l'accusa di aver adulterato sostanze alimentari, in particolare latticini e formaggi, tra i quali sottilette e gorgonzola, in cui sarebbero stati trovati escrementi di topi e muffa. E tre veterinari dell'Asl indagati per abuso di ufficio, perché avrebbero avvertito in anticipo gli arrestati delle ispezioni della stessa asl. C'è una cappa di riservatezza sull'indagine della Procura che dura da alcuni mesi (gli arrestati sono tornati in libertà, ndr). La vicenda ruota attorno a uno stabilimento di Casalbuttano (CR) specializzato nel ritirare da negozi e supermercati formaggi scaduti e/o non utilizzati, cioè di risulta, di lavorarli e rimetterli sul mercato. Un'attività perfettamente lecita, sin qui. Senonchè per l'accusa gli alimenti prima di tornare sugli scaffali dei punti vendita (pare che alcuni prodotti fossero destinati anche al mercato tedesco) sarebbero stati conservati in condizioni igieniche così precarie da renderli pericolosi per la salute pubblica. Si parla, come detto, di escrementi di topo e di muffa. Lo scorso autunno la guardia di finanza culminò negli arresti del titolare, di un quadro e del capo degli operai dello stabilimento di Casalbuttano. Tutti finirono per circa un mese dietro le sbarre, quindi ottennero i domiciliari, poi l'obbligo di dimora. Gli indagati si difendono, sostenendo che i formaggi da loro trattati non erano destinati all'alimentazione, non erano cioè pronti per ritornare sulle tavole dei consumatori, ma avrebbero subito una seconda fase di lavorazione in un'azienda in provincia di Novara. Intanto, lo stabilimento di Casalbuttano, che non è stato sottoposto a sequestro, ha però chiuso i battenti. C'è poi l'altro aspetto dell'indagine che coinvolge il Dipartimento di Prevenzione veterinaria, il braccio dell'Asl incaricato di vigilare sugli alimenti di origine animale, la salute del bestiame, l'igiene delle stalle e degli altri impianti. Tre veterinari sono indagati per abuso di ufficio, perché avrebbero procurato un vantaggio, "soffiando" all'azienda ispezioni dell'ASL. Anche ai veterinari è stata applicata una misura interdittiva: la sospensione dal lavoro chi per due chi per un mese, già scontata. Intanto si attende la chiusura dell'indagine. ( La Provincia di Cremona, 12 aprile 2008)