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PELLI DI CANI E GATTI, IL DIVIETO E' DEFINITIVO

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Il Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea ha definitivamente adottato il Regolamento relativo al divieto all’importazione e al commercio di pelli di cani e gatti nei Paesi UE. Approvato questa mattina all’unanimità e sostenuto, durante tutto l’iter, anche dal Governo italiano, con il Ministero della Salute, il Regolamento fa sì che l’’Unione Europea si unisca a Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e Svizzera, nel bandire il commercio di tali pelli, utilizzate come inserti nei prodotti di abbigliamento e di alcuni giocattoli. Finora – riferisce animalieanimali.it- solo cinque dei 27 Paesi che compongono l’Unione, avevano bandito le pellicce provenienti dall’uccisione di cani e gatti. Tra il 2004 e il 2006, infatti, anche Danimarca, Grecia, Francia e Belgio hanno adottato leggi come quella italiana, di fatto aprendo la strada all’esigenza di armonizzare la normativa tra tutti gli Stati Membri. L’origine della proposta messa in votazione oggi è dovuta, in parte, proprio alle pressioni esercitate da questi Paesi, ai quali l’Italia ha fatto da “apripista” divenendo il primo Paese UE, e secondo nel mondo dopo gli Stati Uniti, ad aver imposto un bando nazionale all’importazione e commercio di tali pelli, prima con l’Ordinanza dell’allora Ministro della Salute Sirchia, emessa nel 2001 e rinnovata nei due anni successivi, poi con l’inserimento del divieto nella Legge 189/04 contro il maltrattamento agli animali. “Questa approvazione costituisce il primo importantissimo caso in cui la legislazione comunitaria ha superato i vincoli imposti dalle regole dettate dal mercato internazionale, facendo scelte etiche nei confronti degli animali, e arrivando a bandire un intero commercio. – commenta Roberto Bennati, responsabile LAV campagne europee – Diamo atto al Commissario europeo per i consumatori, Markos Kyprianou,al quale va il nostro plauso per aver confermato il suo impegno politico su questo argomento, di aver sostenuto adeguatamente le istanze ricevute dai consumatori europei, involontari complici di un mercato estremamente cruento”. Il provvedimento introduce anche le modalità di attuazione dei controlli alle frontiere ed è la conclusione di un processo avviato nel dicembre del 2003 con l’adozione da parte del Parlamento UE di una Dichiarazione scritta che chiedeva il bando del commercio di pelli provenienti dall’uccisione di cani e gatti.