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CONSIGLIO DI STATO, LA MACELLAZIONE SI PAGA

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E' legittimo ''porre a carico dei privati che le richiedono le prestazioni di medici veterinari dipendenti delle Asl in materia di igiene e sanita' veterinaria'', con riferimento in particolare a operazioni di macellazione, sezionamento e magazzinaggio di carni fresche. Lo ha affermato il Consiglio di Stato (sentenza n.5514/2007), giudicando legittima una delibera dalla Regione Campania che era stata annullata dal Tar regionale in accoglimento di un ricorso proposto dal Sindacato Macellai della Provincia di Avellino. I ricorrenti in primo grado avevano sostenuto che gli accertamenti in questione ''non sono effettuati nell'esclusivo interesse del richiedente privato ma nel preminente interesse della collettivita'''. Nell'atto di appello la Regione Campania aveva invece sostenuto che l'obbligo delle certificazioni ''nel condizionare lo svolgimento delle relative attivita' imprenditoriali, intende comunque perseguire l'interesse pubblico alla tutela della salute e della legalita' del commercio''. E hanno avuto ragione dal Consiglio di Stato, secondo il quale ''una corretta interpretazione della norma invocata impone di ritenere che l'onere della tariffa debba essere posto a carico del privato esercente la relativa attivita' quando questi richiede la certificazione nel proprio interesse di imprenditore''. I giudici hanno anche richiamato la normativa comunitaria secondo la quale ''chiunque, persona fisica o giuridica, si avvalga di strutture, pubbliche o private, per operazioni di macellazione, sezionamento e magazzinaggio di carni fresche, e' obbligato al pagamento dei contributi stabiliti per le spese di ispezione e controllo sanitari effettuati dal servizio veterinario delle Asl''. (ANSA).