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CLIMA: LEISHMANIA SOTTO LA LENTE DEGLI ESPERTI

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Il virus Chikungunya e' solo l'ultimo di una serie di agenti patogeni portatori di cosiddette 'malattie climatiche', arrivate anche in Europa poiche' tali agenti patogeni hanno trovato un clima loro favorevole. E' l'allarme lanciato alla prima Conferenza Nazionale sui Cambiamenti Climatici da Roberto Bertollini, direttore del programma speciale Ambiente e Salute dell Oms Europa. L'ultimo rapporto Oms sul tema ha evidenziato che l'aumento della temperatura media dovuto ai cambiamenti climatici potrebbe contribuire ad ampliare l'area di distribuzione dei vettori indigeni e ridurre il loro ciclo di sviluppo, ridurre la durata della riproduzione del patogeno negli insetti vettori, prolungare la stagione idonea alla trasmissione degli agenti patogeni, favorire l'importazione e l'adattamento di nuovi vettori e agenti patogeni. Queste le principali malattie presenti o che potrebbero manifestarsi: CHIKUNGUYA: oltre alla zanzara tigre (Aedes albopictus) presente in 14 paesi europei fra cui il nostro, questo virus e trasportato da Aedes aegypti e Africanus, due specie ancora non presenti in Europa. Il vettore del virus puo' sopravvivere dove la temperatura media estiva e' di maggiore di 20 gradi e quella media invernale maggiore di 0 gradi. MALARIA: portato dalla zanzara anofele, questo virus ha gia fatto la sua comparsa in Europa. Nel 1997 in Italia c e stato un caso importato dall'India, mentre nel 2001 a essere colpita e stata la Spagna. Quest' anno invece e toccato alla Francia: 2 casi di malaria P. falciparum nel sud. In questo caso, a differenza dei precedenti, la malattia non e'stata a seguito di viaggi in aree endemiche, ma di un soggiorno vicino all area portuale di Marsiglia. L'aumento della temperatura media potrebbe secondo il rapporto avere effetti sull'ampliamento dell'area di distribuzione dei vettori, anche se la probabilita' che un vettore proveniente da zone dove la malaria e'endemica possa stabilirsi in Italia resta molto bassa. DENGUE: la febbre Dengue, che ha colpito duramente i paesi dei Carabi (specialmente Cuba) e trasmessa prevalentemente attraverso la zanzara Aedes Aegypti, che in Europa non e presente, ma anche dalla zanzara tigre e alcune appartenenti al genere Culex comunemente presenti in Italia. Non ci sono casi segnalati di questa malattia in Europa. LESHMANIOSI: Le leishmaniosi, parassitosi causate da diverse specie di parassiti dei pappataci, si trovano praticamente in tutto il mondo. In Italia sono presenti quella tropica (responsabile di forme cutanee) e quella infantum (responsabile di forme viscerali). le leishmanie sono trasmesse da pappataci delle specie Phlebotomus perfiliewi e P.perniciosus. L'aumento di temperatura dovuto ai cambiamenti climatici potrebbe favorire la diffusione della Leishmaniosi umana e dei suoi vettori nei territori dell'Italia settentrionale ed accrescere l'incidenza della malattia nei territori ove gia' e' presente. ALTRE MALATTIE: il rapporto cita la febbre bottonosa (rickettsiosi) del Mediterraneo trasmessa principalmente dalla zecca Rhipicephalus sanguineus, la malattia di Lyme (borreliosi) provocata da un batterio spiraliforme, la Borrelia burgdorferi, che infesta le zecche e la Dirofilariasi provocata da parassiti del genere Dirofilaria che colpiscono cani, gatti, furetti. Queste malattie sono gia'presenti da noi, ma i casi potrebbero aumentare a seguito dei cambiamenti climatici. Sono più di 200, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, le zoonosi, malattie umane di origine animale, causate da diversi agenti patogeni. Il 60% dei patogeni umani infatti utilizza gli animali come serbatoi naturali. Le zoonosi rappresentano quindi uno dei problemi di salute pubblica più complessi e importanti. La complessità riguarda anche la loro sorveglianza e la loro gestione, dovendo considerare le vie di diffusione di queste malattie, che spesso coinvolgono gli alimenti e l’ambiente, con la contaminazione dei cibi e delle acque. Per questo il coordinamento degli esperti di salute pubblica, di sicurezza alimentare e dell’ambiente, nonché l’integrazione tra medici e veterinari è la strategia vincente nell’affrontare queste malattie.La difficoltà di riunire queste competenze in un unico sforzo di lavoro interdisciplinare è ancora molto sentita a livello europeo. Considerato l’enorme impatto non solo sulla salute ma anche sull’economia dei flussi commerciali di alimenti e degli animali, la necessità di attuare pratiche e strategie coordinate nel controllo delle zoonosi e della sicurezza degli alimenti è oggi una priorità nel campo delle politiche sanitarie. ( fonti: ANSA, Epicentro)