Dall'incontro tenutosi ieri a Roma fra l'Adepp ( l'Associazione che riunisce gli enti previdenziali dei professionisti ) e il Nucleo di valutazione della spesa previdenziale del Ministero del Lavoro è difficile dire chi possa dichiararsi vincitore. Da un lato l'Adepp è riuscita a bloccare a 30 anni la proiezioni per la valutazione degli equilibri previdenziali, come stabilito dalla Finanziaria 2007, ma dall’altro le casse hanno dovuto accettare la richiesta del Welfare di una proiezione aggiuntiva, a 50 anni, come strumento di monitoraggio e controllo. Lo schema di decreto ministeriale Lavoro-Economia, che dovrà ridefinire i criteri per la elaborazione dei bilanci tecnico-attuariali degli enti di previdenza privati, che sarà pronto nei prossimi giorni, non sembra quindi voler mutare l'impianto di una maggiore aderenza delle performance delle Casse alle dinamiche medie dell'economia nazionale, dalle tavole di mortalità ai livelli reddituali, ai tassi di occupazione." C'è stato un passo avanti- ha spiegato il Presidente dell'Adepp, Maurizio De Tilla al Sole 24 Ore- nel fatto che il tetto dei 50 anni serva solo ai fini interni e non rilevi per la stabilità di gestione. Ma nel decreto vigileremo che la formulazione non sia ambigua”. Inoltre sarà tenuto " in debita considerazione " il vincolo dell'1,5% ( tasso di interesse europeo per la previsione del debito pubblico) “che è ingiustamente penalizzante per gestioni che hanno redditività patrimoniali assai più elevate". Mi pare, ha concluso De Tilla, che " siano state accolte il 30% delle nostre richieste. Aspettiamo di vedere il decreto". Intanto la Commissione parlamentare di controllo sull'attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale ha adottato un nuovo modello di rilevazione dei dati sull’attività e i risultati di gestione degli enti di previdenza pubblici e delle casse privatizzate. Si tratta di una evoluzione di quello adottato nella precedente legislatura, integrato con il questionario elaborato nel 2005 dal Ministero del Lavoro e dal Nucleo di valutazione della spesa previdenziale. L’obiettivo è di giungere ad una standardizzazione delle informazioni richieste agli enti di previdenza obbligatoria dai diversi organismi di controllo. Il nuovo modello è stato predisposto dal Centro Europa Ricerche (CER), società di consulenza della Commissione.