A dare spiegazioni sulle modifiche apportate allo schema di dlgs che disciplina il riconoscimento delle qualifiche professionali è il capo di gabinetto del ministero per il commercio internazionale e le politiche europee, Gianfranco Dell’Alba. “Il nostro approccio – spiega Dell’Alba a Italia Oggi – non è quello che emerge dall’ultima versione. Nella prima bozza, abbiamo infatti voluto specificare le professioni non regolamentate. Poi – aggiunte - sono intervenute altre amministrazioni e il Mingiustizia in particolare, per dire che non toccava a noi disciplinare le libere associazioni, che invece necessitano di una specifica regolamentazione”. Secondo le argomentazioni giuridiche di Alpa, l’articolo 25 dello schema di decreto legislativo appare non solo in contrasto con la disciplina costituzionale, ma rischia anche la censura delle stesse istituzioni comunitarie per recepimento non corretto. Nessun passo indietro dal Ministero delle Politiche comunitarie che assicurano: “nessuno, intende ridimensionare gli Ordini sulle piattaforme comuni. Abbiamo disciplinato il ruolo che spetta allo Stato italiano. Ma l’iniziativa di formulare progetti sui criteri formativi verrà lasciata agli organismi rappresentativi delle professioni”. Ieri il Cup ha inviato al Ministro della Giustizia, Clemente Mastella una lettera a firma del Presidente Raffaele Sirica in cui si contesta in particolare il punto 2 dell’articolo 25 sulle piattaforme comuni, dove si prevede anche per le professioni organizzate in ordini, la consultazione delle associazioni di categorie rappresentative sul territorio nazionale e il punto 3, dove “si continua impropriamente a fare riferimento alle professioni non regolamentate, in spregio alla stessa direttiva che circoscrive espressamente il suo ambito applicativo alle professioni regolamentate”. (Fonte: Italia Oggi – Il Sole 24Ore)