• Utenti 10
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 32102
cerca ... cerca ...

VACCHE A TERRA, PROPOSTA AIVEMP-SIVAR

Immagine
Sulla base di una nota della DG-SANCO, firmata dal Responsabile Andrea Gavinelli, ed emessa a fine giugno il Ministero della Salute considerando definitivamente chiusa la questione delle “vacche a terra”: gli animali affetti da lesioni o problemi fisiologici, ovvero patologie ai sensi dell’allegato 1, capo 1, punto 2 del Regolamento non sono idonei al trasporto, ha richiamato gli Assessorati della Sanità delle Regioni alla puntuale applicazione del Regolamento CE n. 1/2005. Il regolamento 1/2005 all’allegato I, capo I, punto 1 stabilisce che non può essere trasportato nessun animale che non sia idoneo al viaggio previsto, né le condizioni di trasporto possono essere tali da esporre l’animale a lesioni o sofferenze inutili. Al punto 2 dello stesso allegato chiarisce che non sono idonei al trasporto gli animali che presentino lesioni o problemi fisiologici, in particolare tale condizione di non trasportabilità è prescritta per quegli animali che non sono in grado di spostarsi autonomamente senza sofferenza o di deambulare senza aiuto, se presentano una ferita grave o un prolasso, se sono femmine gravide che hanno superato il 90% del periodo di gestazione previsto ovvero che hanno partorito durante la settimana precedente. L’applicazione del Regolamento era stata contestata in Italia dalla LAV che aveva evidenziato e portato all’attenzione dell’opinione pubblica irregolarità presso allevamenti, mercati bestiame e macelli. “Gli animali sofferenti non possono essere trasportati al macello” è la posizione espressa dai medici veterinari di AIVEMP e della SIVAR e portata all’attenzione del Ministero della Salute dall’AMNVI che ha però evidenziato come all’atto pratico tuttavia, i medici veterinari devono confrontarsi con la complessità, legata ad aspetti sanitari ed economici, della gestione degli animali a terra. Complessità che appare particolarmente critica per quelle Regioni in cui la valutazione sulla trasportabilità dell’animale non deambulante è stata delegata ai veterinari libero professionisti chiamati di fatto ad imporre l’attuazione di una norma a carico dell’allevatore. “In attesa di un chiarimento da parte della UE al quesito posto dal Ministero della Salute– afferma Bartolomeo Griglio, Vicepresidente dell’AIVEMP – i medici veterinari sono stati chiamati ad utilizzare le proprie competenze, in collaborazione con allevatori, trasportatori e macellatori per consentire il trasporto di animali al macello riducendo al minimo le sofferenze. Oggi questo non è più possibile e pertanto gli animali non deambulanti, che non presentino situazioni di urgenza tali da giustificare la macellazione in allevamento, devono essere abbattuti ed inviati alla distruzione così come già avviene in gran parte degli altri Paesi che hanno istituito programmi nazionali basati anche sul supporto economico all’allevatore”. Anche in Italia, le Associazioni dei produttori hanno espresso la richiesta di prevedere un contributo per gli allevatori che, abbattendo gli animali in allevamento, dovranno far fronte ad ulteriori spese per l’eutanasia e lo smaltimento delle carcasse. Sollecitiamo una linea comune tra le Regioni – chiede Marco Colombo, Presidente SIVAR – che porti ad uniformare le modalità operative e l’attribuzione delle competenze di applicazione della norma evitando le attuali difformità tra Regioni e ASL. Pieno accordo tra le 2 associazioni sulla necessità di individuare modalità di supporto agli allevatori anche mediante l’impiego, come avviene già in alcune Regioni o Stati Membri, di apposite polizze assicurative o fondi vincolati (diritti sanitari versati dai macelli) provenienti dal settore.