''Le organizzazioni sindacali della dirigenza del Ssn, consapevoli dello stato di insoddisfazione della categoria'', minacciano nuove agitazioni. A darne notizia, l’associazione medici dirigenti - l'Anaao- Assomed, che in un comunicato spiega: ''A due mesi di distanza dallo sciopero del 4 maggio dei dirigenti del Servizio sanitario nazionale, nessuna delle criticita' lamentate appare avviata a soluzione. Le violazioni del contratto di lavoro e lo scippo dei fondi contrattuali operato da alcune Regioni, il silenzio sul tema del precariato medico e sanitario, il mancato avvio del rinnovo del contratto di lavoro, l'assenza di riferimenti nel Dpef alla necessita' riconosciuta dallo stesso Ministro della salute di rivalutare l'indennita' di esclusivita' di rapporto, rendono insostenibile la situazione dei dirigenti all'interno del Servizio sanitario nazionale''. I dirigenti medici sottolineano che ''se il Governo, il Parlamento e il Ministro della salute non riusciranno a garantire il diritto di esercitare la libera professione dopo il termine del 31 luglio stabilito dalla legge Bersani, i dirigenti medici, veterinari e sanitari del Ssn si vedranno costretti a proclamare nuove iniziative sindacali''. A poco meno di un mese dalla scadenza, l'Intersindacale - che riunisce trenta sigle in rappresentanza dei 130 mila dirigenti del Ssn ''esprime profondo sconcerto e irritazione per la lentezza dell'iter legislativo del disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri che regolamenta la libera professione, all'esame della Commissione Igiene e Sanita' del Senato''. ''A questo punto -conclude la nota - e' necessaria una piena assunzione di responsabilita' delle Istituzioni per approvare nei tempi utili un provvedimento legislativo che eviti vuoti normativi forieri di gravi danni materiali e professionali per la dirigenza del Ssn e garantisca l'esigibilita' di un diritto degli operatori e dei cittadini. Su questo tema e' in gioco la credibilita' del Ministro della salute, chiamato a difendere con maggiore impegno un suo provvedimento e l'affidabilita' della maggioranza di Governo''.