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MNC, IL SENATO DIMENTICA LA VETERINARIA

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In merito ai sette disegni di legge per la regolamentazione delle medicine non convenzionali -presentati in Senato tanto da esponenti di maggioranza che di opposizione - l’UMNCV ha diffuso un comunicato stampa nel quale lamenta che “nei documenti citati, già a partire dalla presentazione dei testi, la Medicina Veterinaria non viene in nessun modo presa in considerazione come se la sua funzione di prevenzione e tutela della salute pubblica fosse irrilevante e trascurabile.”. Firmato dai Colleghi Alessandro Battigelli , Andrea Brancalion e Roberto Orsi, il comunicato prosegue: “analogamente, per ciò che riguarda le figure professionali necessarie alle diverse Commissioni non prevedono alcuna professionalità veterinaria nonostante l'applicazione delle MNC in ambito animale abbia una ricaduta determinante sul Benessere Animale e sulla Qualità Sanitaria degli Alimenti di origine animale, a prescindere dalle indicazioni comunitarie sulle produzioni biologiche”. Ed è solo in fatto di produzioni biologiche che i disegni di legge in questione autorizzano i medici veterinari alla prescrizione dei prodotti medicinali omeopatici e fitoterapici ad uso animale. L'unico passaggio che menziona la veterinaria – fa notare l’Unione Medicine non Convenzionali in Veterinaria- “si riferisce a tematiche che sono in realtà già regolamentate”, infatti l’utilizzo di medicinali omeopatici e fitoterapici ad uso animale è già previsto e regolamentato sia dal Decreto Legislativo 193/2006 sul farmaco veterinario, sia dal Codice Deontologico dei Medici Veterinari. Ciò che manca nelle proposte in Senato è “ ogni riferimento alle reali problematiche pratiche quali per esempio la ricettazione dei rimedi omeopatici unitari ad uso umano che rappresentano l'autentico arsenale terapeutico del Medico Veterinario esperto in Omeopatia". Non meno trascurabili, secondo l'UMNCV, "i risvolti etici in merito alla Libertà di Scelta Terapeutica che il detentore e responsabile degli animali, ivi compresi gli animali da compagnia, deve poter esercitare nel rispetto delle proprie libertà, così come per problematiche relative al doping degli animali sportivi. Le gravi e lacunose mancanze espresse da quei disegni di legge citati- conclude il comunicato- oltre a rimarcare l'annosa trascuratezza da parte delle istituzioni verso la categoria veterinaria, sottolinea l’inadeguatezza delle conoscenze per ciò che riguarda le più elementari e basilari motivazioni per una coerente e produttiva integrazione delle MNC in temi di pubblica utilità per ciò che riguarda la relazione uomo animale e in ambito sanitario”.