Audito per la seconda volta sulla riforma delle professioni il Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza, Antonio Catricalà, ha dichiarato ieri alle Commissioni riunite Bilancio e Attività Produttive di preferire una legge quadro all’attuale strumento della delega al Governo. Si dovrebbe trattare, secondo il numero uno dell’Antitrust di una legge quadro di principi, che rinvia a successivi provvedimenti la definizione delle specificità di alcune professioni. Notai, Medici, Avvocati e Commercialisti si sono infatti già chiamati fuori dal Disegno di legge Governativo e con il placet dell’On Mantini. Catricalà ha confermato le note tesi sui difficili rapporti fra concorrenza e ordinamento professionale, chiedendo un “un freno al proliferare del sistema ordinistico”, che costituisce “un apparato di controllo sproporzionato e costoso”. Tuttavia, ha anche riconosciuto che gli Ordini sono “il baluardo deontologico delle professioni e probabilmente- ha aggiunto- altri giudici potrebbero essere impropri”. Solo pochi giorni fa, alla presentazione della relazione sull’attività svolta dall’Antitutrust nel 2006, Catricalà ha auspicato non la cancellazione ma la riforma degli Ordini professionali indicandoli come organismi deputati alla tutela dell’utenza. Netta la posizione nei confronti degli Ordini che non si sono ancora adeguati alla Legge Bersani e che vanno a riferire al Parlamento le “vessazioni” dell’Antitrust. Catricalà ha invece elogiato gli Ordini, pochi, che si sono messi in regola, sottolineando che quello del Garante non è un atteggiamento “punitivo”: “lo sforzo dell’Autorità- ha detto- è promuovere un processo di modernizzazione delle professioni, senza un loro snaturamento”. ( fonte: Il Sole 24 Ore)