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FAO: AVIARIA PRIMO PROBLEMA DI SANITA’ ANIMALE

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Dopo quelli accertati a Norimberga (Baviera, sud della Germania), altri casi sospetti dei influenza aviaria sono stati rilevati in Sassonia (est). Come ha riferito ieri il ministero della sanita' regionale, tre cigni morti sono stati rinvenuti a Frohburg, a sud di Lipsia, e da un primo test e' emersa la presenza nei volatili del virus H5N1. Sono ora in corso ulteriori accertamenti per la conferma definitiva, e solo allora le autorita' sanitarie adotteranno le necessarie misure di controllo e prevenzione. In Sassonia lo scorso anno si era registrata una epidemia di aviaria in un grande allevamento di pollame. Da Norimberga non sono stati segnalati altri nuovi casi di infezione, con il numero dei casi accertati di H5N1 fermo a sei. Intanto, la FAO ha aperto oggi a Roma un convegno internazionale sull’influenza aviaria ad alta patogenicità e sull’infezione di H5N1 nell’uomo. Malgrado i progressi e gli sforzi per tenere sotto controllo il virus dell’influenza aviare, la malattia continua a diffondersi con potenziali minacciosi per le persone che vivono a stretto contatto con gli avicoli. Sono circa 310 le persone infettate dall’H5N1 e dal 2003 ne sono morte 190. Più di 250 milioni di polli sono stati abbattuti per fermare l’influenza con conseguenti perdite economiche e produttive stimate dalla FAO in miliardi di dollari. Il convegno metterà l’accento sull’efficacia delle campagne di prevenzione sino ad ora poste in atto negli ultimi tre anni sulle possibilità di miglioramento delle strategie di prevenzione e controllo e sulla capacità di fronteggiare una eventuale pandemia. A Roma sono riuniti esperti medici, veterinari e ricercatori di 15 Paesi chiave, con la collaborazione dell’OIE, dell’OMS, dell’UNICEF e dell’Unsic, il sistema di coordinamento per l’influenza delle Nazioni Unite.