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AL SENATO SI DECIDONO GLI STUDI DI SETTORE

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Dopo le forti critiche espresse da tutte le categorie professionali sui nuovi indici economici degli studi di settore, critiche in parte accolte dallo stesso Ministero, e le proteste dei commercialisti che si sono dichiarati pronti allo " sciopero", oggi in Senato si confrontano sul tema le due mozioni di maggioranza e di opposizione. Visti i numeri del Senato è difficile dire quale delle due potrà essere accolta. Il Sottosegretario all'Economia, Alfiero Grandi, commentando il confronto fra le due posizioni ribadisce la totale disponibilità della maggioranza e del Governo a far ripartire il dialogo con le categorie e ricorda la posizione dell'Unione:" La nostra mozione prevede la sperimentalità degli indici di coerenza e la riapertura della concertazione con le categorie, il Governo ne terrà conto". Questo significa che l'utilizzo di tali indici deve avvenire con l'ausilio irrinunciabile delle associazioni di categoria, e deve essere loro ridato il significato soltanto di segnali di anomalia meritevoli di approfondimento senza che venga loro attribuito alcun automatismo di accertamento. La mozione dell'opposizione è decisamente più chiara e forte puntando direttamente alla sospensione degli indici di normalità economica per il 2006. Quale posizione uscirà vincente dal confronto in Senato è impossibile da prevedere ma certamente sarà fatto un importante passo avanti per la definizione e l'applicabilità degli studi di settore. E' importante anche sottolineare che la mozione della maggioranza impegna il Governo a rinviare la data di scadenza per l'invio telematico di Unico al 30 settembre.