Le Casse previdenziali private contestano la qualificabilità come organismi di diritto pubblico. A dar loro man forte è intervenuta l’On Elena Emma Cordoni, Presidente della Commissione parlamentare di controllo degli Enti gestori di forme di previdenza privata obbligatoria. La Presidente ha infatti rivolto una interrogazione al Ministro del lavoro e della previdenza sociale e al Ministro dell'economia e delle finanze chiedendo di affermare il carattere privatistico delle casse dei professionisti, liberandole dai vincoli di contenimento della spesa introdotti con la Finanziaria 2007. Secondo l’interrogante e il Vice Presidente dell’ADEPP, Vincenzo Pastore, serve una iniziativa legislativa che cancelli il comma 505 della Finanziaria 2007 poichè sembrerebbe comportare l’estensione dei vincoli di contenimento della spesa propri degli enti pubblici anche alle Casse privatizzate. Il problema è annoso e risale al 2004, quando gli enti providenziali sono stati inclusi dall’ISTAT nell’elenco delle pubbliche amministrazioni, una equiparazione percorsa successivamente anche con il decreto legislativo n. 163 del 12 aprile 2006 e riproposta dall’ultima manovra finanziaria. Secondo la Presidente Cordoni si tratta di una equiparazione di dubbia costituzionalità. “Ill Ministro del lavoro, Cesare Damiano, più volte interpellato dai rappresentanti delle Casse e dall'Adepp- osserva la parlamentare- ha rassicurato le stesse che la norma non li coinvolge, ma, come si legge dalla stampa, alcuni componenti dei collegi sindacali intervengono affinché gli enti previdenziali rispettino gli adempimenti previsti dal comma su citato”. La richiesta al Governo è dunque di porre rimedio a questa situazione “attraverso un'iniziativa legislativa volta alla cancellazione delle norme suesposte, che attraverso queste continue equiparazioni degli enti di diritto privato ad amministrazioni pubbliche, tra l'altro - secondo l'interrogante - di dubbia costituzionalità, mettono in discussione la scelta di autonomia operata nel 1994”.
