Il Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura dell'Ue ha dato il via libera a nuove regole in materia di tracciabilità delle carni di vitello: sarà obbligatorio utilizzare le denominazioni di vendita stabilite per i vari Stati membri e indicare la categoria di età degli animali al momento della macellazione. Soddisfazione è stata espressa da consumatori e agricoltori. Per l'Unione Nazionale Consumatori la decisione "risponde sicuramente ad una necessità di trasparenza ed in tal senso l'Unione esprime la propria soddisfazione per l'iniziativa. Ora è opportuno aspettarsi dagli organi competenti che si prosegua sulla strada della chiarezza anche su tutti gli altri settori e non limitandosi a quello della carne di vitello; ogni possibile accordo in grado di aumentare le informazioni a disposizione dei consumatori rappresenta un passo avanti nel rafforzamento del mercato unico ed è un giusto servizio reso ai cittadini"."Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di una misura che garantisce trasparenza di mercato per gli allevatori e i consumatori italiani per i quali gli acquisti di carne di vitello rappresentano una componente consistente della spesa. La decisione dei ministri UE consente una netta distinzione tra la carne di vitello e le altri carni e valorizza i sistemi di allevamento nazionali rispetto alle importazioni dall'estero. Un passo in avanti importante sulla strada per la trasparenza dell'informazione ai consumatori che nel settore delle carni bovine si è iniziato a percorrere dopo l'emergenza BSE "mucca pazza" che ha portato all'introduzione dell'obbligo di indicare in etichetta l'origine degli animali allevati".
Parere positivo anche dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori) che afferma: "Quella adottata era una decisione molto attesa e per la quale il mondo zootecnico italiano si è battuto sempre con grande energia, proprio per premiare i nostri produttori e riconoscere il loro forte impegno per la qualità. Si tratta, quindi, di un provvedimento importante che, oltre ad eliminare pericolose distorsioni alla concorrenza, di cui l'Italia è penalizzata, si dà un'informazione chiara e corretta al consumatori che così non possono essere tratti in inganno nei loro acquisti". (A pagina 20 del Rapporto del Consiglio dei Ministri europei dell'Agricoltura la decisione su "Meat of bovine animals younger than 12 months").