I ministri Ue dell'agricoltura hanno approvato ieri a Lussemburgo un nuovo regolamento sui prodotti biologici che prevede, tra l'altro, la presenza di una soglia accidentale di Ogm dello 0,9%. L'Italia, con Belgio, Grecia e Ungheria, si e' schierata contro chiedendo invece una soglia dello 0,1%, ma non e' stato possibile raggiungere una minoranza di blocco, dopo che la Polonia, in un primo tempo disponibile ad appoggiare la proposta, ha poi votato con la maggioranza. Anche il Parlamento europeo si era espresso a favore di una soglia dello 0,1%. In base alla decisione adottata oggi, i prodotti biologici porteranno un apposito marchio europeo e le norme di qualita' saranno rafforzate a partire dal 2009.
''Purtroppo il Consiglio non ha dimostrato quella sensibilita' che ci saremmo augurati'', ha commentato il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Paolo De Castro. ''All'ultimo momento - ha spiegato il ministro in una nota d’agenzia - la Polonia che garantiva la minoranza di blocco, e' uscita. Noi, assieme a Belgio, Grecia e Ungheria ci siamo dichiarati - secondo quanto e' sempre stata la nostra linea - comunque contrari a qualunque soglia superiore allo 0.1%. Una posizione - ha proseguito De Castro - che purtroppo si e' ritrovata in larga minoranza''. ''Condividiamo, dunque - ha concluso il ministro - le forti preoccupazioni del mondo ambientalista e ribadiamo come la nostra strada resti quella legata al principio di massima precauzione e all'ascolto delle tante voci che chiare ci giungono anche dai consumatori''. ''Si tratta di un accordo eccellente - ha commentato il commissario Ue Mariann Fischer Boel - che aiutera' i consumatori ad individuare con piu' facilita' i prodotti biologici''.
· Il Ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio commenta all’ANSA che : “la decisione del Consiglio dell'Agricoltura Ue e' grave e sbagliata e danneggia sia i produttori biologici sia i diritti dei consumatori''. E aggiunge: ''occorre verificare da subito tutte le contromisure che Governo e Parlamento italiano possono attuare per garantire sia i produttori biologici sia i consumatori che vogliono essere sicuri di acquistare prodotti realmente ogm free''. ''Questa decisione - ha concluso il ministro - sembra piu' il cedimento a qualche lobby commerciale di alcuni paesi europei che un provvedimento per tutelare i diritti dei produttori e dei consumatori di prodotti biologici''. La nuova disciplina reca un insieme coerente di obiettivi, principi e norme fondamentali sulla produzione biologica, compreso un nuovo regime permanente d’importazione e un sistema di controllo più razionale. Il nuovo Regolamento assicura che gli obiettivi e i principi si applichino ugualmente a tutte le fasi della produzione biologica animale, vegetale, di acquacoltura e di mangimi, nonché alla produzione di alimenti biologici trasformati; potenzia l’approccio basato sul rischio e migliora il sistema di controllo, allineandolo al sistema ufficiale di controllo vigente nell’UE per la generalità delle derrate alimentari e dei mangimi, ma mantenendo anche controlli specifici per la produzione biologica.
L’uso del marchio biologico UE è reso obbligatorio, ma può essere accompagnato da marchi nazionali o privati. Un'apposita indicazione informerà i consumatori del luogo di provenienza dei prodotti. Potranno avvalersi del marchio biologico solo i prodotti alimentari che contengono almeno il 95% di ingredienti biologici, ma i prodotti non bio potranno indicare, nella composizione, gli eventuali ingredienti biologici. Resta vietato l’uso di organismi geneticamente modificati ed ora verrà indicato espressamente che la presenza accidentale di OGM in misura non superiore allo 0,9% vale anche per i prodotti bio. Rimane invariato l’elenco delle sostanze autorizzate in agricoltura biologica. La nuova normativa apre inoltre la possibilità di aggiungere ulteriori disposizioni sull’acquacoltura, sulla vitivinicoltura, sulle alghe e sui lieviti bio. Nella seconda fase di questo processo di revisione del quadro normativo, sulla base del nuovo regolamento, le rigorose modalità di applicazione vigenti verranno trasposte dal regolamento preesistente al nuovo regime.
Il Consiglio dei Ministri dell'Agricoltura dell'Ue ha anche dato il via libera a nuove regole in materia di tracciabilità delle carni di vitello: sarà obbligatorio utilizzare le denominazioni di vendita stabilite per i vari Stati membri e indicare la categoria di età degli animali al momento della macellazione.