I prodotti biologici non devono avere la minima traccia di Organismi Geneticamente Modificati. E' la richiesta che il Parlamento Europeo invia al Consiglio in una risoluzione approvata a stragrande maggioranza ieri a Strasburgo: 611 voti a favore, 61 contrari e 23 astenuti che propone una serie di modifiche al regolamento relativo alla produzione e all'etichettatura dei prodotti biologici. Il Parlamento UE chiede che anche altri prodotti come il sale, la lana, le conserve di pesce, i cosmetici, gli integratori alimentari, gli oli essenziali e i cibi per animali domestici siano soggetti alle disposizioni del regolamento relativo alla produzione e all'etichettatura dei prodotti biologici.
La presenza accidentale di OGM non dovrà superare lo 0,1%, la vigilanza dovrà essere rafforzata, anche nelle importazioni ed il luogo d'origine del prodotto dovrà essere registrato nell'etichetta. Il Parlamento chiede che venga eliminato il principio di "intenzionalità" proposto della Commissione secondo cui gli OGM non devono essere "intenzionalmente" utilizzati nella produzione e nella trasformazione di prodotti bio. I parlamentari precisano che "occorre evitare la contaminazione di sementi, fattori di produzione, mangimi e alimenti biologici mediante adeguate normative nazionali e comunitarie basate sul principio di precauzione".
Al massimo 0,1%. Puntualizza inoltre che la presenza di OGM nei prodotti biologici "è limitata esclusivamente a quantità accidentali e tecnicamente inevitabili con un valore massimo dello 0,1%". Oltre a precisare la definizione di "prodotti ottenuti da OGM", puntualizza poi che non è consentito nemmeno il ricorso a prodotti "con OGM" e sopprime l'eccezione prevista per i medicinali veterinari, promuovendo così il ricorso ai medicinali veterinari biologici già presenti sul mercato.
Etichettatura più chiara: indicare il luogo d'origine dei prodotti. Il termine "biologico", nonché i rispettivi derivati e abbreviazioni, possono essere utilizzati, singolarmente o in abbinamento, nell'insieme della Comunità e in qualsiasi lingua comunitaria, nell'etichettatura e nella pubblicità di prodotti ottenuti e controllati o importati a norma del regolamento. Nel caso di prodotti trasformati, un emendamento precisa che tali termini possono essere utilizzati unicamente nella designazione e etichettatura del prodotto di cui almeno il 95% per peso degli ingredienti del prodotto di origine agricola (esclusi l'acqua e il sale) proviene da produzione biologica e tutti gli ingredienti essenziali provengono dalla produzione biologica. Questi termini possono poi essere indicati nella lista degli ingredienti, ma solo se le informazioni sugli ingredienti biologici vengono fornite nello stesso modo e utilizzando lo stesso colore, la stessa dimensione e lo stesso tipo di caratteri utilizzati per gli altri ingredienti. Tali prodotti, è anche precisato, non possono recare un logo che rimanda alla produzione biologica. D'altra parte, il termine "biologico" (o equivalenti) non può essere apposto sulle etichette che recano anche l'indicazione che il prodotto contiene, è costituito, è derivato o è prodotto da o con l'ausilio di OGM, ovvero in presenza della prova che il prodotto, l'ingrediente o il mangime utilizzato siano stati contaminati da OGM. Il Parlamento aggiunge inoltre che non è possibile ricorrere a tale termine per designare prodotti che sono stati contaminati accidentalmente da OGM in misura superiore alla soglia dello 0,1%. ( fonte: helpconsumatori.it)