Le Commissioni riunite della giustizia e delle attività produttive della Camera hanno proseguito le audizioni delle rappresentanze professionali nell’ambito di una indagine conoscitiva che dovrà contribuire all’esame parlamentare del Ddl Mastella. Il riordino giuridico delle professioni ordinistiche è stato affrontato ieri a Montecitorio con il contributo dei sanitari. La FNOVI ha depositato un documento di osservazioni specifiche per la professione veterinaria e condiviso con gli altri vertici ordinistici dell’area sanitaria, la circostanza “che non esiste niente da liberalizzare stante che il sistema universitario laurea il 100% di tutti gli iscritti e l’esame di Stato non oppone ostacoli di sorta all’ingresso dei laureati all’esercizio delle professioni di veterinario, medico o farmacista”. Posizione comune anche in merito al sistema duale disciplinato dal ddl di riforma.
È stato ribadito , si legge sul portale della FNOVI, “come non esista l’opportunità di disegnare un sistema associativo che ipotizza il trasferimento di competenze già riservate agli iscritti agli Albi professionali. “È stata l’ennesima occasione per ribadire – ha dichiarato il Presidente della Federazione Gaetano Penocchio – l’importanza di riconoscere il ruolo affidato agli Ordini”.. Le audizioni del CUP che considera “superati” i contenuti della Riforma Mastella, proseguiranno la prossima settimana, quando saranno ascoltati anche i rappresentanti di Confprofessioni. Il documento depositato ieri dalla FNOVI vuole “ tradurre e avvicinare il contenuto della legge alla realtà dei professionisti medici veterinari . Quanto al ruolo degli Ordini: “È necessario confermare in capo agli Ordini compiti di autogoverno della
professione e di autodisciplina dei comportamenti dei professionisti, di cui hanno la
rappresentanza istituzionale. Devono continuare a rimanere enti pubblici non
economici, connotati da indipendenza funzionale e da autonomia patrimoniale e
finanziaria e soggetti alla vigilanza del Ministero della Giustizia e, per le professioni
sanitarie, del Ministero della Salute. Per tale ragione riteniamo necessaria la obbligatorietà dell’iscrizione all’Albo per tutti gli esercenti la professione di medico veterinario, indipendentemente dal tipo di rapporto di lavoro in essere.