I pitbull e altre 11 razze di cani rimarranno vietate nel cantone svizzero Vallese. Il 27 aprile, infatti, il Tribunale federale ha respinto il ricorso presentato dall'associazione 'Canis' contro il regolamento approvato dal Consiglio di Stato vallesano nel dicembre 2005. La decisione della Corte suprema dovrebbe agevolare il compito di altri cantoni, come il Friburgo, che si apprestano a seguire almeno parzialmente l'esempio del Vallese.
"Tutti i cani possono mordere, ma le aggressioni di determinate razze provocano ferite particolarmente gravi - ha sottolineato il giudice federale Alain Würzburger - E l'interesse pubblico a prevenire questo tipo di incidente prevale sul diritto di poter acquistare liberamente qualsiasi razza di cane". Nel regolamento, il Vallese proibisce il pitbull terrier, lo staffordshire terrier, lo staffordshire bull terrier, il bull terrier, il dobermann, il dogo argentino, il mastino napoletano e il tosa. "Queste razze rappresentano meno del 2% di tutti i tipi di cane - ha precisato il giudice - La scelta rimane vasta e non è limitata ai soli cagnolini di compagnia".
Secondo la collega Danielle Yersin, l'elenco stilato dall'esecutivo vallesano "è perfettibile", ma "se necessario - ha osservato - l'autorità cantonale potrà adeguarlo in un secondo tempo". Per il giudice Adrian Hungerbühler, l'unico disposto ad accettare il ricorso, l'assenza di determinate razze nella lista dei cani 'messi al bando' è invece un'incoerenza che va sottolineata. Per Hungerbühler il regolamento vallesano è eccessivo e contrario alla parità di trattamento. I cani delle razze vietate che già vivono nelle case del Vallese (circa 300 quando il regolamento fu lanciato) dovranno essere sottoposti a un esame attitudinale e potranno beneficiare di un'autorizzazione eccezionale, a condizione di essere sterilizzati. (Adnkronos Salute)