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ECM, SPERIMENTAZIONE PER ALTRI SEI MESI

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Nuove regole per la formazione continua di medici e degli operatori sanitari. A partire da una nuova sede per la Commissione nazionale ECM, ospitata dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali (ASSR), e dalla chiara indicazione delle competenze regionali. Queste alcune indicazioni contenute nella proposta messa a punto dalla Commissione paritetica Stato-Regioni sull'ECM, e di cui si è parlato in un convegno in corso alla nuova Fiera di Roma, durante un incontro dedicato alla formazione continua. Le novità sono state anticipate da Maria Linetti, direttore dell'ufficio per la formazione del ministero della Salute, a nome del presidente della commissione paritetica, Ivan Cavicchi, consigliere del ministro della Salute. Intanto la conferenza Stato-Regioni ha stabilito che, a partire dal prossimo 30 giugno, ci saranno altri sei mesi di proroga per la sperimentazione dell'Ecm. "La proroga dovrà essere ratificata nella prima Conferenza Stato-Regioni utile", ha annunciato Maria Linetti. "Questa novità - tiene a precisare l'esperta - non creerà problemi agli organizzatori degli eventi formativi, che potranno essere registrati, anche se previsti per settembre-ottobre. Ma ovviamente saranno accreditati solo dopo il via libera della Conferenza Stato- Regioni". Un 'lasciapassare' praticamente scontato "perché ci sono gli stessi presupposti dell'ultima proroga di dicembre", dice la Linetti. Ma anche perché, in mancanza di un nuovo prolungamento dei tempi, si corre il rischio reale di bloccare il sistema. ''Una sperimentazione ha sempre un bilancio positivo - ha spiegato all'Adnkronos Salute Claudio Mastrocola, capo del Dipartimento qualità e vicepresidente della formazione continua al ministero della Salute - perché serve a mettere a punto i meccanismi. Dopo 5 anni, però, bisogna agire: la sperimentazione non ha più senso. Ora, dunque, siamo nella fase in cui bisogna tirare le somme''. E' vero, tuttavia, che si devono registrare altri ritardi. ''La sperimentazione, in realtà, non è finita a tempo debito - dice l'esperto - perché c'è ancora da decidere quali sono i compiti dello Stato e quelli delle Regioni in materia di Ecm: questo è il nodo politico da scogliere''. Un lavoro di cui si sta occupando la Commissione paritetica Stato-Regioni. ''Credo sia la volta buona, dopo tante commissioni'', continua Mastrocola, convinto che sia molto importante 'partire con il piede giusto', garantendo un livello nazionale omogeneo di qualità per la formazione. ''La nostra preoccupazione - conclude l'esperto - è che l'Ecm possa essere gestita in maniera scoordinata e non unitaria. Vorremmo evitare che, come in sanità, ci siano Regioni che vanno tre velocità e altre che non decollano''.