Sono stati presentati il 22 marzo a Bruxelles i rapporti di Eurobarometro sull’approccio dei cittadini europei al benessere animale. I rapporti sono stati pubblicati in questo mese dalla Direzione Generale Europea per la Salute e la Protezione dei Consumatori. Dai rapporti emerge che gli allevatori sono considerati i primi responsabili di una produzione “animal friendly” ed è a loro che i cittadini europei imputano in via principale il compito di garantire il benessere animale. Fra gli altri operatori coinvolti, si ritiene che giochino un ruolo importante i medici veterinari seguiti dalle autorità nazionali e dalle associazioni animaliste. Minori competenze sono assegnate agli operatori della filiera di trasformazione e produzione industriale. Complessivamente, si legge nel rapporto, “si può dire che gli europei considerino gli allevatori i maggiori responsabili dei loro animali, assistiti dai medici veterinari e regolamentati dai governi nazionali a loro volta stimolati dalla società civile. Allevatori e veterinari sono visti come gli operatori che hanno un contatto costante e più vicino con l’animale e sono quindi nella condizione preferenziale per incidere sul suo stato di benessere per modificarlo”. Alcuni Paesi fanno eccezione rispetto all’approccio generale: se in Spagna si guarda più alle autorità governative che agli allevatori, in Francia si fa riferimento principalmente al medico veterinario. E così in Lussemburgo. Il dato spagnolo, spiega il rapporto, va messo in relazione col fatto che la maggioranza dei cittadini interpellati da Eurobarometro non ha mai visto da vicino la realtà dell’ allevamento, mentre in Francia, il veterinario assume un livello di importanza superiore alla media europea e supera l’allevatore tra le figure di riferimento per il benessere animale. La maggioranza degli europei comunque vorrebbe ricevere più informazioni sulle condizioni di allevamento degli animali, un desiderio di maggior informazione particolarmente evidenziato dai Paesi Europei di area mediterranea: il 77% degli italiani interpellati si mostrano sensibili all’informazione sul benessere animale e vogliono saperne di più. E’ il gruppo degli “uninformed but interested”, individuato da Eurobarometro, al quale appartengono oltre all’Italia Cypro, Lussemburgo e Malta. Informati ma desiderosi di saperne di più i greci, francesi, austriaci, rumeni e croati. Disinteressati la Repubblica Ceca, l’Estonia e l’Ungheria. Addirittura “saturi” di informazioni gli inglesi, i danesi e gli scandinavi.